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Nomine a Palazzo Chigi, effetto Recovery anche sui grandi dirigenti dello Stato

Filippo Caleri
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Effetto Recovery Plan anche per i grandi dirigenti dello Stato soprattutto quelli che guidano gli uffici che gestiranno le maggiori risorse del piano europeo di rilancio. Ma anche per altri, meno legati all’attuazione delle riforme economiche, ma non meno importanti. Così all’Ufficio sport, nel passato governo feudo dei cinquestlle e oggi guidato del sottosegretario Valentina Vezzali, starebbe per essere nominato Michele Sciscioli in quota Lega.

 

Si tratterebbe di un ritorno, Sciscioli era stato alla guida dello stesso ufficio durante il governo «Conte uno» quando, con il sottosegretario della presidenza del consiglio, Giancarlo Giorgetti aveva seguito la riforma del Coni. Sciscioli prenderebbe il posto di Giuseppe Pierro che in quell’ufficio era stato nominato dall’ex ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora. Sarà una donna, invece, a guidare il dipartimento di Casa Italia, l’ufficio di Palazzo Chigi che si occupa di valorizzare il  patrimonio abitativo, soprattutto in chiave energetica. La casella sarà riempita da Elisa Grande che lascia il Dipartimento degli Affari Regionali, dove a esercitare l’azione amministrativa per conto della ministra Mariastella Gelmini, è già arrivata Ermenegilda Siniscalchi. Promozione in vista anche per Marco De Giorgi, attuale capo  dell’ufficio per la valutazione della performance del Dipartimento della funzione pubblica. E che, in partenza dal ministero guidato da Renato Brunetta, è arrivato il 30 marzo scorso alla guida del Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale. Rivoluzione incompiuta invece per il Dipartimento economico e programmazione economica. Da qualche settimana a capo del Dipe si è installato l’economista Marco Leonardi che arriva dall’università Statale di Milano. Anche per lui si tratta di un ritorno a Palazzo Chigi visto che è stato capo economista col  premier Paolo Gentiloni. Leonardi potrà contare però su una struttura di staff e di manager di primo livello già incardinata dal precedente capo del dipartimento Mario Antonio Scino che, forte del legame con Mario Tabacci, nominato sottosegretario alla presidenza del Consiglio del governo Draghi con delega alla programmazione e coordinamento economico, e dato per certo alla riconferma aveva rinnovato tutti gli incarichi di esperti e di staff prima di ricevere la notizia della sua sostituzione.

 

In movimento verso il nucleo di esperti del ministro Brunetta per affrontare la riforma della pubblica amministrazione ci sarebbero due esterni rispetto all’organigramma ministeriale. Si tratta di Andrea Tardiola, ex segretario generale della Regione Lazio e dal febbraio di quest’anno capo della segreteria tecnica del ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini e di Alessandro Bacci, dirigente della Ragioneria generale dello Stato ma dal 2013 General manager delle risorse umane e dell’informatica alla regione Lazio. Entrambi sono molti vicini al Pd e il loro avvicinamento al Palazzo Vidoni ha creato nei giorni scorsi  tensioni e polemiche sulla possibile occupazione piddina del dicastero. Critiche messe a tacere però da una nota ufficiale dello stesso ministero che ha stoppato le indiscrezioni su un loro possibile arrivo ma che ha anche confermato la loro presenza nel gruppo di lavoro informale sul Recovery Plan.

 

Cambi in vista, infine, anche al ministero delle Infrastrutture. In particolare alla guida dei due dipartimenti principali. Da quello per i trasporti, la navigazione, gli affari generali e il personale esce Speranzina De Matteo che torna al Ministero dell’Economia dal quale era partita. Al suo posto il ministro Giovannini ha indicato Mauro Bonaretti, consigliere della Corte dei Conti, ex segretario generale di Palazzo Chigi e, dal 2015 al 2018, capo di gabinetto dello stesso dicastero. L'influenza dell’Economia su quella di Porta Pia non verrà meno. Al secondo braccio operativo del dicastero, quello finora guidato da Pietro Baratono, e cioè il dipartimento per la programmazione, le infrastrutture di trasporto a rete e i sistemi informativi, arriva Daniela Marchesi, dirigente di ricerca dei ruoli Istat ma che lavora anche come senior economist presso il Mef dove, da ottobre dello scorso anno, lavora presso il Gabinetto alla definizione del Recovery Plan.

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