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Il Btp Futura fa flop. Gli italiani non si fidano più di Conte e Gualtieri

Forza Italia e renziano all'attacco: "Fallimento clamoroso, meglio il Mes"

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Si è conclusa ieri la fase del collocamento del secondo Btp Futura varato dal Ministero dell'Economia per sostenere le spese sanitarie legate all'emergenza Coronavirus. L'importo emesso, fa sapere il Mef, è stato pari a circa 5,7 miliardi. Abbastanza sotto le aspettative, così come era stato per il primo Btp Futura, anche a causa di tassi non attraentissimi. Questa seconda emissione, di durata di otto anni, aveva sì un premio finale legato alla crescita media del Pil nel periodo, ma dei tassi intermedi piuttosto bassi, dall'iniziale 0,35% all'1% dei due anni finali.

«Dopo ben cinque giorni - ha attaccato il forzista Renato Brunetta - è finalmente terminato il collocamento del tanto atteso BTP Futura 2028, il bond sponsorizzato dal Governo e dai sovranisti di casa nostra. Il bond che, nelle intenzioni degli anti-MES e dei sostenitori della teoria del sovranismo monetario (di maggioranza e di opposizione), avrebbe dovuto dimostrare come l’Italia ce la possa fare da sola a trovare tutte le risorse necessarie per finanziare la crisi da pandemia, ricorrendo ai generosi risparmi delle famiglie italiane. Che però non ci sono cascate. Le cose, infatti, non sono andate come nelle intenzioni del Governo. Infatti, la richiesta complessiva per il titolo è stata pari a soltanto circa 5,71 miliardi di euro, un importo addirittura inferiore di quanto raccolto dal precedente collocamento del BTP Futura 2030, che lo scorso luglio aveva ottenuto richieste totali per circa 6,13 miliardi di euro e che già era stato considerato un mezzo flop".

"E così - continua Brunetta - nelle due tranche di collocamento, il bond 'sovranista' non ha raccolto nemmeno 12 miliardi di euro, in ben due settimane di collocamento, richiedendo al Tesoro un impegno di risorse umane non indifferente, per, appunto, tirar su risorse pari a nemmeno un terzo di quelle che si sarebbero potute avere accedendo al prestito MES, pari a 36-37 miliardi di euro, subito disponibile dallo scorso maggio, a tassi prossimi allo zero".

In maggioranza è Italia viva a manifestare la delusione: "Il collocamento di BTP Futura 2028 è stato un fallimento, con una raccolta di soli 5,71 miliardi" dichiara Camillo D’Alessandro, vice-presidente della Commissione Lavoro della Camera e promotore dell’intergruppo Mes Subito. «Si tratta - continua - di un fallimento inappellabile: rispetto alle attese, rispetto all’obiettivo di finanziare la sanità, rispetto ai costi. Ora è evidente che se vogliamo tenere in piedi il nostro sistema sanitario non esistono alternative al Mes. Dobbiamo anzi chiederlo immediatamente, considerata la dotazione finanziaria disponibile di oltre 35 miliardi, a tasso zero. Cosa deve accedere di più perché ci si decida a ricorrere al Mes?». «Parafrasando un antico slogan grillino, ora siete "accerchiati". La verità vi ha accerchiato. Il Paese non può autofinanziarsi con il risparmio. Non basta, servono risorse straordinarie e irripetibili: serve il Mes», conclude.

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