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Il Def arriva (forse) al Consiglio dei ministri del 26 aprile. Non c'è nulla sulle pensioni

palazzo chigi

Cifre confermate in attesa del governo

Filippo Caleri
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Arriva (forse) al consiglio dei  ministri del 26 aprile prossimo il Documento di economia e finanza, scritto  dal Tesoro e dal governo uscente, insieme al decreto legge di proroga per la cessione di Alitalia. Secondo quanto si apprende da fonti di governo il Def sarà esaminato dal Cdm, che probabilmente si riunirà nella mattinata di dopodomani, anche se non è inserito all'ordine del giorno della riunione. Secondo quanto riferito dal ministro per lo Sviluppo economico, Carlo Calenda, nei giorni scorsi il provvedimento dovrebbe contenere lo slittamento dei termini della cessione di Alitalia, probabilmente a fine ottobre. Secondo quanto si apprende, i colloqui tra il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, e il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, sono continui, e l'orientamento resta quello di approvare il Documento entro la prossima settimana, ma, al momento, ogni decisione è sospesa in attesa di capire gli sviluppi politici legati all'andamento delle consultazioni per la formazione del nuovo governo. Il Documento programmatico di bilancio deve essere inviato alla Commissione europea entro il 30 aprile ma Bruxelles ha già fatto capire che è disposta a concedere più tempo all'Italia se necessario. Il Documento è comunque pronto e, a meno di accelerazioni negli sviluppi dello scenario politico, sarà il governo dimissionario a vararlo. Il Tesoro si limiterà a presentare un testo sintetico con l'aggiornamento del quadro a legislazione vigente in cui si ricorderà che le clausole di salvaguardia sono sempre state sterilizzate negli anni precedenti e valgono 12,5 miliardi nel 2019 e 19,1 miliardi nel 2020. Una cosa è certa nel testo si lascerà intendere, grafici alla mano, l'impossibilità di smontare la riforma delle pensioni targata Fornero, i cui effetti sono già inglobati nel «tendenziale» così come le clausole di salvaguardia fiscali (in primis gli aumenti dell'Iva) per il prossimo anno e per il 2020. 

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