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Schiaffo a Milano, l'Agenzia del Farmaco se ne va ad Amsterdam. Per estrazione

Silvia Sfregola
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In un grigio e piovoso pomeriggio autunnale, nel palazzo del Consiglio Ue a Bruxelles si è decisa la sorte dell' Ema, l'agenzia Ue del farmaco. Dopo una serie di votazioni, la sede è stata destinata ad Amsterdam, con un'estrazione a sorte. Milano, che aveva ottenuto più voti di tutte le altre candidate (in tutto 19 città) ai primi due turni, è arrivata pari alla città olandese al terzo, (13 voti per ciascuna, Slovacchia astenuta) e si è così arrivati all'estrazione, come previsto dal sistema di voto deciso nello scorso mese di giugno dal Consiglio. La presidenza estone ha estratto la pallina di Amsterdam (non ci sono state monetine, come nel calcio, o buste, come nei quiz televisivi) e Milano ha perso. «Che beffa!», ha commentato il premier Paolo Gentiloni. I 900 dipendenti dell' Ema e le loro famiglie, e il miliardo e 600 milioni di indotto arriveranno quindi nei prossimi mesi ad Amsterdam, tra le favorite fin dal primo momento. Il sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi, che ha partecipato al voto, ha ammesso che il risultato lascia «l'amaro in bocca», rivendicando però il grande lavoro fatto e il buon risultato di Milano nelle votazioni, che hanno «confermato la validità della candidatura». «Sulla monetina - ha detto - non c'è influenza politica che tenga». Dopo una mattinata di Consiglio Affari Generali in 28, il rappresentante del governo britannico ha lasciato la riunione dopo pranzo. Come sempre da quando i britannici hanno scelto di lasciare l'Unione, la discussione è ripresa nel formato a 27, con un confronto con il capo negoziatore Ue per la Brexit, Michel Barnier. Solo dopo le 16 sono cominciate le votazioni. Al primo turno, quando ogni paese aveva a disposizione 6 voti da assegnare, Milano ne ha ottenuti 25, Amsterdam e Copenaghen 20 ciascuna, accedendo al turno successivo. Le altre avevano ottenuto rispettivamente 15 voti (Bratislava), 13 (Barcellona), 12 (Stoccolma), 10 (Atene e Porto), 7 (Varsavia e Bucarest), 5 (Helsinki e Bruxelles), 4 (Vienna), 3 (Sofia, Bonn e Lille). Al secondo turno, Milano ha ottenuto 12 preferenze, Amsterdam 9 e Copenaghen 5: il totale fa 26 perchè la Slovacchia, evidentemente delusa per il mancato passaggio al secondo turno della sua capitale, si è astenuta. È stata questa scelta a determinare la situazione di parità al terzo turno: i 26 si sono equamente divisi fra Milano e Amsterdam, portando le due città a doversi affrontare in un sorteggio. L'estrazione ha favorito la seconda. Al termine, Gozi ha ringraziato Grecia, Romania, Malta, Cipro per il voto, ma non ha voluto rivelare gli altri 9 Paesi che hanno sostenuto Milano. Secondo le indiscrezioni circolate, i grandi Paesi (Germania, Spagna e probabilmente anche la Francia) hanno scelto Amsterdam. A votare per l'Italia sarebbero stati alcuni Paesi dell'Est (la Croazia ad esempio) e la Svezia. Dopo la prima decisione, i 27 sono passati alla votazione per decidere la destinazione della seconda agenzia che dovrà lasciare Londra, l'Eba . Anche in questo caso è stato necessario arrivare all'estrazione, che ha portato, contro i pronostici, alla vittoria di Parigi su Dublino e soprattutto sulla favorita Francoforte, già esclusa dopo il primo turno

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