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Polizze Credit Suisse per evadere le tasse. La finanza chiede i nomi dei titolari italiani

Davide Di Santo
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La Guardia di Finanza ha chiesto alle autorità fiscali svizzere gli elenchi relativi ai beneficiari italiani delle polizze assicurative del Credit Suisse. I titoli sono al centro di un'indagine per frode fiscale chiusa nell'ottobre scorso con un accordo in base al quale la società si è impegnata a versare 109 milioni di euro all'erario italiano. Le polizze, secondo l'accusa, sarebbero state solo un escamotage studiato da funzionari della banca svizzera per consentire a clienti italiani di portare denaro oltre il confine ed evadere le tasse. Quasi diecimila nomi La richiesta della Guardia di finanza è frutto dei canali di cooperazione internazionale tra l'Italia e la Svizzera e "deriva dagli esiti dell'inchiesta coordinata dalla procura di Milano, conclusasi con il patteggiamento dell'istituto di credito per la responsabilità ai sensi della legge 231 del 2001 in relazione al reato di riciclaggio", si legge in una nota delle fiamme gialle. "Al termine dell'attività di analisi e approfondimento svolta insieme all'Agenzia delle Entrate, le indagini hanno consentito di identificare, fino ad ora, i titolari di 3.297 posizioni - contenute in elenchi acquisiti nel corso delle indagini - la maggior parte dei quali già destinatari di contestazioni degli uffici finanziari conclusesi con la riscossione - anche per effetto dell'adesione alla prima procedura di collaborazione volontaria (la cosiddetta 'Voluntary disclosure') - di circa 173 milioni di euro per imposte, sanzioni e interessi. Le richieste riguardano ora gli effettivi beneficiari italiani, tuttora non compiutamente identificati, di ulteriori 9.953 posizioni finanziarie, per un ammontare complessivo di 6.676.134.954 euro".

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