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Uber, il servizio per ora è salvo: il tribunale accoglie sospensiva

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Silvia Sfregola
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I fan di Uber possono un tirare un sospiro di sollievo. Per ora. Il tribunale di Roma ha accolto la richiesta della società di trasporti statunitense di sospendere l?ordinanza che richiedeva l?interruzione dei servizi a partire dal 17 aprile. In pratica tutte le vetture della app nera guidate da autisti professionisti, passando da Uber black fino a Uber Lux, potranno essere prenotate tra Roma e Milano fino alla pronuncia definitiva del Tribunale, attesa per i primi giorni di maggio. Venerdì scorso era stata emessa un'ordinanza di stop "per concorrenza sleali ai danni del settore taxi". La decisione odierna è stata accolta con soddisfazione dall'azienda di trasporti nata a San Francisco: "Siamo molto felici di comunicare a tutti i driver e agli utenti di Uber in Italia che potranno continuare a utilizzare l'applicazione. Restiamo ottimisti, vogliamo andare avanti e lottare per queste persone e per tutti i consumatori che chiedono solo di avere più scelta". Il ministro dei Trasporti Graziano Delrio, forse memore della bagarre scoppiata neanche due mesi fa con i tassisti, sceglie un profilo basso: "Noi siamo impegnati e stiamo ragionando sulle ultime proposte per fare in modo che non siano i tribunali a decidere, ma una regolazione moderna ed efficiente. Ci sono multinazionali agguerrite, ma stesso tempo c'è una esigenza crescente di mobilità". In attesa della decisione finale dal punto di vista legale, il fronte delle organizzazioni dei consumatori commenta in maniera piuttosto positiva il passo odierno. L'Unione nazionale consumatori esulta ("Ottima notizia, considerato che era inaccettabile interrompere un servizio sulla base di cavilli giuridici, per di più sulla base di inconcepibili presupposti di urgenza"), così come il Codacons che chiede come "il tribunale debba consentire alla società statunitense di operare anche in futuro e senza limitazioni sul territorio italiano". Altroconsumo chiede al governo Gentiloni di intervenire "con urgenza per aggiornare dopo 25 anni le norme del trasporto pubblico non di linea" e annuncia battaglia: "Il prossimo 5 maggio saremo in udienza d'appello accanto a Uber per tutelare i diritti e la libertà di scelta dei cittadini italiani". Prima dell'estate quindi lo scenario sarà più chiaro, e si scoprirà se i mezzi Uber black sopravviveranno dopo che già il servizio Pop (con privati cittadini come autisti) era naufragato nel 2015. La stessa app sceglie i social per esprimere il suo ottimismo alla vigilia di un periodo importante dal punto di vista della viabilità come Pasqua: "Noi ci crediamo. L?Italia non può rimanere indietro".

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