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Snapchat debutta a Wall Street, vale 24 miliardi

Snapchat

Katia Perrini
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Snapchat non delude le aspettative della vigilia e debutta brillantemente a Wall Street. Snap, casa madre del celebre servizio di messaggistica istantanea per smartphone e tablet, ha esordito alla Borsa di New York con un rialzo di circa il 40% a oltre 24 dollari per azione. Il prezzo di Ipo per i 200 milioni di titoli offerti, che era stato fissato a 17 dollari, valorizzava la società 24 miliardi di dollari, che rappresenta più del doppio rispetto al concorrente Twitter e la più alta valutazione per l'offerta iniziale di una compagnia tech dalla quotazione di Facebook del 2012. L'operazione L'operazione ha permesso ai due co-fondatori, Evan Spiegel e Bobby Murphy, di incassare ben 3,4 miliardi. Al termine della prima giornata di scambi la società tecnologica, quotata sul listino Nasdaq, ha chiuso con un rialzo del 44% a 24,48 dollari, portando la capitalizzazione di mercato a quasi 34 miliardi. Il titolo ha ballato tra un massimo di 26,05 e un minimo di 23,50 dollari, con un volume di scambi per 216 milioni di azioni. Il debutto, avvenuto con il simbolo SNAP, ha battuto anche le attese ottimistiche degli analisti. Le prime indicazioni vedevano infatti un primo prezzo compreso in una forbice tra 22 e 24 dollari. Cos'è Snapchat è un'applicazione di messaggistica istantanea con cui è possibile scambiarsi e condividere immagini e video brevi che restano disponibili per 24 ore. Alla fine del 2016 l'app aveva oltre 150 milioni di utenti attivi, soprattutto teenagers, di cui 50 milioni in Europa. A livello finanziario la società mostra dati contrastanti. La casa madre Snap ha registrato nel 2016 una perdita di 515 milioni di dollari, in peggioramento dal rosso di 373 milioni dell'anno precedente, con un fatturato che, al contrario, e balzato da un anno all'altro di quasi il 600% da 59 milioni di dollari a 404,5 milioni. Francesco Saviozzi, direttore del Master in Imprenditorialità e Strategia Aziendale Sda Bocconi ed esperto di nuovi media, concorda nel definire la quotazione un successo, ma mette in guardia dall'incertezza che caratterizza il settore in Borsa. "C'è molto entusiasmo - spiega - quando le scommesse tech funzionano, nel medio termine danno sempre dei risultati positivi, attestandosi su livelli di redditività che sono difficili da replicare in qualsiasi altro comparto economico. Ma non sempre le cose vanno a buon fine, basta guardare a Twitter e Groupon". Secondo Saviozzi uno dei problemi che potrebbe avere Snapchat è il segmento di mercato a cui si rivolge principalmente, quello degli adolescenti, molto suscettibile alle mode. "Il segmento dei cosiddetti Millennials - afferma il docente - è molto limitato e non c'è alcuna garanzia che i teenager di oggi siano rimpiazzati domani da teenager che abbiano gli stessi gusti in termini di dinamiche social". Lo sbarco a Wall Street avviene inoltre in un momento delicato per Snapchat, con la concorrenza del colosso Facebook che ha appena lanciato un analogo servizio di condivisione per 24 ore.  Il New York Stock Exchange ha fatto delle prove la scorsa settimana per evitare che si creassero intoppi per la terza più grande Ipo tecnologica di sempre. Lo sbarco di Facebook di tre anni fa fu segnato da un problema tecnico del listino Nasdaq.

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