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Monte di Paschi in rosso. Arrivo dello Stato a un passo

La Banca Monte dei Paschi di Siena

Filippo Caleri
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Il destino del Monte dei Paschi di Siena è ancora appeso a un filo. Secondo fonti finanziarie sarebbe arrivato a «oltre un miliardo di euro» la conversione dei bond Mps in mano ai piccoli risparmiatori. L'offerta dal punto di vista del cosiddetto retail «è andata molto bene» rispetto alle attese della banca. Ancora non si sono fatti avanti però i grandi investitori istituzionali, i cosiddetti «anchor investor», come il fondo sovrano del Qatar, disposti a investire nell'aumento di capitale da 5 miliardi lanciato sul mercato. Tuttavia, «l'aumento non è ancora terminato e non si può ancora dire che l'operazione sia fallita», ha spiegato una fonte.  L'assenza di fondi importanti disposti a mettere capitali rende complicato il buon esito dell'operazione senza l'intervento dello Stato. Che è già pronto ad aprire il paracadute per evitare che la crisi di capitale a Siena possa contagiare l'intero sistema  bancario italiano. Oggi la richiesta del governo alle Camere per autorizzare un indebitamento di circa 20 miliardi nel bilancio dello Stato ha ottenuto il via libera. Dalle prime rilevazioni dunque appare sempre più vicino l'arrivo del Tesoro nel capitale di Monte dei Paschi. Nel complesso dalla conversione dei bond subordinati in mano pubblico retail la banca potrebbe ottenere una cifra fra 800 milioni e 1 miliardo: somma che, insieme al miliardo già raccolto presso gli istituzionali, porterebbe a 1,8 miliardi o massimo 2, la fetta di aumento al sicuro. La cifra non è sufficiente al successo dell'aumento di capitale con fondi privati. Il ritiro del fondo del Qatar, ha fatto venire meno l'investitore pivot che avrebbe dovuto mettere sul piatto fino a un miliardo. E senza Doha, anche altri investitori di peso hanno gettato la spugna. Insomma non c'è interesse del mercato attorno all'operazione. 

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