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Fiat cresce nel 2012. Ma il merito è di Chrysler

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Lanotizia arriva da Fiat Chrysler, che ha riportato, in una nota pubblicata sul suo sito, la media delle previsioni di 23 analisti sull'ultima trimestrale 2012: il consensus è che il lingotto dovrebbe realizzare nel 2012 un utile netto di 1,3 miliardi di euro, superiore alle attese del gruppo, intorno agli 1,2 miliardi. Un esito, spiegano, influenzato dai dati positivi realizzati grazie a Chrysler nell'ultimo trimestre, per il quale si attende un utile netto a 335 milioni di euro, un utile prima delle imposte a quota 350 milioni e un risultato della gestione ordinaria che arriva a un miliardo, di cui ben 780 milioni provengono dalla casa Usa. Il contributo di Chrysler è ancora più evidente se si prende in esame l'esercizio in corso: su un risultato di gestione ordinaria di 4,13 miliardi, l'azienda di Album Hills dovrebbe essere responsabile di circa 3,15 miliardi. Ma dovrebbero andare bene anche Ferrari e Maserati, per le quali la gestione ordinaria 2013 dovrebbe chiudersi a 400 milioni. Nel 2014, invece, l'utile della gestione ordinaria di Fiat Chrysler viene dato a quota 4,74 miliardi, di cui 3,75 miliardi legati a Chrysler, l'utile ante imposte a 3,15 miliardi e l'utile netto a 2,05 miliardi. In crescita anche l'indebitamento industriale netto, atteso dal consensus a oltre 8,29 miliardi. Per Ferrari Maserati è atteso infine un risultato della gestione ordinaria pari a 450 milioni nel 2014. Per una conferma delle previsioni occorrerà attendere il 30 gennaio, quando Fiat comunicherà ufficialmente i conti del quarto trimestre e dell'intero 2012. Ma anche se l'anno 2012 dovesse avere avuto l'esito positivo atteso dagli analisti, per Fiat Chrysler le sfide non sono finite. L'avvio del 2013, infatti, non lascia spazio all'ottimismo. Secondo esperti e addetti ai lavori, gennaio sarà molto negativo per il mercato europeo delle automobili, con un calo di vendite che dovrebbe interessare tutte le maggiori economie. E se a pesare di più, come al solito, sarà proprio l'Italia, per la quale si prevede un crollo del 20% delle vendite, addirittura -25% secondo l'osservatorio Federauto. Soffriranno anche Francia (-10%), Spagna (-15%) e perfino Germania, dove si ipotizza, ed è un dato inedito, una contrazione del mercato auto intorno al 9-10%. Val. Mac.

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