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La Fiat rinnova Melfi. Ma parte la Cig

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Lavoro ridotto nell'impianto per adeguare le linee produttive ai nuovi modelli

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Nonsarà un intervento indolore. Dal punto di vista produttivo infatti sarà necessario modificare le linee di produzione che saranno interrotte per consentirne l'adeguamento alle nuove creazioni. Per questo il Lingotto ha chiesto l'avvio della procedura di cassa integrazione straordinaria. Nulla di traumatico però e per rispondere alla polemiche immediatamente innescate dall'annuncio l'azienda ha sottolineato che, a Melfi, «i periodi di cassa integrazione ordinaria e lavoro saranno equamente distribuiti tra i dipendenti». Infatti, durante i lavori di adeguamento di una linea destinata alla 500X e alla Mini Jeep, l'altra resterà comunque in funzione e continuerà a produrre la Grande Punto. La forza lavoro che resterà attiva nello stabilimento dipenderà dalla domanda dell'utilitaria. Sulla questione è intervenuto dal salone dell'auto di Detroit anche l'ad Sergio Marchionne che oltre a sottolineare che «in Italia non saranno chiusi altri impianti», ha gettato acqua sul fuoco. Su Melfi - ha detto - non capisco il problema. Stiamo installando le due linee di produzione per costruire le nuove vetture. Continuiamo a produrre la Punto - ha precisato - ma abbiamo bisogno di installare le due linee di produzione per fare le vetture che intendiamo commercializzare entro la fine del 2014». Il manager ha inoltre affermato che la nuova Fiat 500X e la utility vehicle del marchio Jeep che usciranno da Melfi entreranno in produzione entro il 2014. La notizia ha suscitato comunque polemiche. Secondo il leader della Fiom Maurizio Landini a Melfi «siamo all'annuncio di una riduzione dei livelli occupazionali» perché non è chiaro dove la nuova Punto andrà a finire. Il numero uno dei metalmeccanici della Cgil chiede un intervento dell'esecutivo: «Un governo degno di questo nome, che mi auguro emerga dal voto, deve intervenire perché il Lingotto si impegni con il Paese». «Vigileremo anche a Melfi perché la Fiat mantenga gli impegni presi con il sindacato sui nuovi investimenti. Grazie a noi la Fiat non chiuderà altri impianti in Italia. Ma i partiti politici e anche la Fiom farebbero meglio a non fare campagna elettorale utilizzando strumentalmente le vicende sindacali», ha commentato il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni. Fil. Cal.

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