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Record di giovani senza lavoro: 37,1%

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A novembre nella fascia tra 15 e 24 anni i disoccupati a quota 641 mila

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Inaltri termini più di un giovane su tre tra quelli attivi è senza occupazione. Secondo i dati provvisori dell'Istat tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono 641 mila e rappresentano il 10,6% della popolazione in questa fascia d'età. Resta invece stabile il tasso complessivo di disoccupazione in Italia all'11,1%, stesso dato di ottobre. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni (pari al 37,1%) è in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 5 punti nel confronto tendenziale. Il tasso di inattività si attesta al 36,1%, in crescita di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e in diminuzione di 1,2 punti su base annua. Il tasso di disoccupazione generale è in aumento di 1,8 punti percentuali nei dodici mesi. Il tasso di disoccupazione maschile, pari al 10,6%, cresce di 0,1 punti percentuali rispetto a ottobre e di 2,2 punti nei dodici mesi; quello femminile, pari al 12,0%, cala di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente e aumenta di 1,2 punti rispetto a novembre 2011. L'aumento della disoccupazione e le previsioni negative per il 2013 non sono un fallimento del governo Monti, ha precisato il ministro del Lavoro, Elsa Fornero. «Ci sono forze e tendenze di lungo periodo e noi paghiamo errori di lungo periodo - ha spiegato -. C'è molto nella riforma del lavoro che tende a contrastare la precarietà, soprattutto per giovani e donne, ma si deve dire che il lavoro non si fa a comando ma ricostituendo l'economia e migliorando la formazione». Dure le reazioni dei sindacati. La Cgil sottolinea che i dati sulla disoccupazione mettono «in evidenza il fallimento delle politiche di solo rigore che hanno alimentato la recessione e colpito prevalentemente le nuove generazioni, che vedono un sostanziale blocco nell'accesso al lavoro». Per la Cisl «l'impatto della crisi e le riforme pensionistiche stanno penalizzando particolarmente l'occupazione giovanile» e «alla luce di questi dati, il lavoro deve essere il primo punto di qualsiasi programma elettorale». Secondo il segretario confederale della Uil, Loy, «il dato generale è implacabilmente chiaro e quello sulla stagnazione del lavoro giovanile segnala che il disagio occupazionale sta determinando un ulteriore peggioramento delle condizionidel nostro Paese».

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