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Goldman schiva le tasse di Obama

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La banca anticipa i bonus azionari per sfruttare aliquote ancora basse

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Eanche la più rigida etica che vige nel mondo degi affari anglosassone non sfugge al più italiano dei vizi: cioè cercare di pagare meno tasse. Già, pagare le tasse non piace veramente a nessuno. Nemmeno ai banchieri più ricchi del mondo come quelli della Goldman Sachs. La banca d'affari più famosa ha infatti ha girato in anticipo ai suoi più alti dirigenti un pacchetto di 65 milioni di dollari in azioni. Una strategia messa in campo per schivare gli aumenti delle imposte in arrivo nel 2013 e che sono collegati alla firma dell'accordo per evitare il Fiscal Cliff appena approvato dalla Camera e dal Senato statunitense. L'intesa fortemente voluta dal presidente Barack Obama ha infatti cambiato quella che sembrava una legge non emendabile nel sistema americano e cioè il possibile aumento delle tasse sui cittadini più ricchi. Obama ha invertito la tendenza e ora chi può cerca di mettere al riparo i guadagni dalla scure dell'erario a stelle e strisce. Tra i dieci premiati dalla scelta della Goldman Sachs anche il presidente e amministratore delegato Lloyd Blankfein, che pure aveva dichiarato il proprio sostegno agli aumenti delle tasse sui redditi più elevati prospettati dall'amministrazione della Casa Bianca. I titoli azionari erano in realtà già stati assegnati come parte dei compensi in anni precedenti, ma la loro riscossione non era ancora maturata. La mossa della banca ha anticipato la liquidazione dei compensi a qualche ore prima del via libera all'intesa sul Fiscal cliff che avrà come primo obiettivo, appunto, quello di aumentare gli incassi fiscali con il ritocco al rialzo delle aliquote sui redditi sopra i 400.000 dollari. Le azioni sulle quali dirigenti e membri del board della banca hanno maturato diritti, stando a documenti presentati alla Sec lunedì scorso sono in tutto 508.104. Il risparmio di cui godranno i manager è consistente e pari a 4,6% punti percentuali: l'intesa del Congresso stabilisce un inasprimento delle pressione fiscale al 39,6% nel 2013 dal 35% nel 2012. Con la decisione di Goldman di anticipare la distribuzione dei titoli, che solitamente avviene in gennaio quando vengono decisi anche i bonus per l'anno precedente, si allunga la lista delle aziende americane che hanno accelerato la distribuzione dei dividendi per evitare il fiscal cliff: i colossi americani hanno annunciato più dividendi lo scorso mese che in qualsiasi altro dicembre dal 1995. Secondo alcune stime sono state 483 le aziende che hanno deciso la distribuzione di dividendi speciali in dicembre. Più del triplo rispetto al 2001. Nel 2012 sono stati annunciati 1.056 dividendi speciali, in aumento rispetto ai 460 dell'anno precedente e ai massimi dal 1973. Le tasse sui dividendi nel 2012 erano pari al 15% e quest'anno saliranno, con l'accordo in Congresso, al 20%. Dei 508.014 titoli distribuiti da Goldman Sachs, circa la metà sono stati trattenuti dalla banca per gli obblighi fiscali. A fregarsi le mani l'ad Blankfein, il chief operating officer Gary Cohn e il chief financial officer David Viniar che hanno ricevuto complessivamente 66.065 azioni per un valore di 8,4 milioni di dollari.

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