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Obama in difficoltà sul fiscal cliff Wall Street non crede nell'accordo

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Il presidente ha pochi giorni per trovare l'intesa con il Congresso

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Ieriè stata una giornata in negativo per la piazza di New York, segno che gli investitori vedono ancora molte nubi sulla capacità del presidente Barack Obama di trovare un accordo per evitare «il burrone fiscale». Il conto alla rovescia per il capodanno in America non è mai stato così teso. Il primo gennaio, oltre al 2013, potrebbe partire il fiscal cliff, l'insieme di pesanti tagli automatici alla spesa e di aumento delle aliquote per tutti i contribuenti per almeno 500 miliardi di dollari, che trascinerebbe il Paese nella recessione. La possibilità che in meno di una settimana il presidente Barack Obama trovi un accordo definitivo con il Congresso per evitare la misura sembra ormai remota, dopo il fallimento, subito prima di Natale, di estenuanti trattative con lo speaker della Camera John Boehner, e il naufragio della proposta che lo stesso Boehner ha tentato di portare al voto a Capitol Hill. Secondo il Wall Street Journal, alcuni operatori della borsa di New York starebbero ancora scommettendo su un accordo rapido, sebbene gli esperti parlino di «fiducia fuori luogo». Se non verrà trovata una soluzione entro inizio gennaio, «per i mercati sarà un duro colpo», ha fatto notare Julia Coronado, economista di BNP Paribas. L'ipotesi più probabile, a detta di molti esperti del settore e degli stessi membri del Congresso, potrebbe essere il raggiungimento di un accordo per un provvedimento temporaneo, rimandando decisioni definitive di qualche settimana. «È ancora possibile che tirino fuori qualcosa entro la fine dell'anno, ma ci sono alte probabilità che si arrivi a gennaio senza un accordo», ha detto al quotidiano finanziario Dean Maki, economista di Barclays Capital. «Più passa il tempo , più mi innervosisco sulla crescita del primo trimestre. Se le trattative si trascinano fino a marzo, potrebbe essere molto debole». Secondo il Congressional Budget Office, agenzia federale incaricata di fornire dati economici al Congresso, se le misure previste per il fiscal cliff dovessero essere applicate, il Paese cadrebbe in recessione entro la prima metà del 2013, e entro la fine dell'anno il tasso di disoccupazione potrebbe salire al 9,1 per cento. Per il presidente Obama sono state quindi vacanze molto brevi. Passato il Natale alle Hawaii, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha deciso di accorciare di un giorno le vacanze ed è partito ieri stesso per Washington. La first lady Michelle e le due figlie, Malia e Sasha, resteranno invece alle Hawaii fino al 6 gennaio. I colloqui sembrano essere tornati al giorno zero, con la bocciatura dei deputati del Grand Old Party del piano che comprendeva un aumento delle tasse per le persone con reddito pari o superiore al milione di dollari. Obama, pur di trovare un'intesa, aveva abbandonato la sua proposta di aumentare le tasse per i cittadini con redditi pari a 250.000 dollari, alzando la soglia a 400.000 dollari.

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