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Derivati stabili nei bilanci delle banche

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Losegnala la Banca d'Italia guidata da Ignazio Visco (nella foto) nella rilevazione semestrale sui prodotti derivati utilizzati del sistema del credito italiano. La categoria di contratti nella quale la quota delle controparti non finanziarie è più elevata in percentuale è quella relativa ai cambi (10,9%), mentre per i derivati su azioni e quelli sui tassi di interesse tale quota è del 5,4% e 5,1% rispettivamente: l'euro rimane di gran lunga la valuta più utilizzata, seguito dal dollaro. Il 64% dei derivati sui tassi d'interesse ha vita residua superiore all'anno. I contratti derivati sui tassi di cambio, aggiunge Bankitalia, continuano a riguardare prevalentemente il dollaro usa o l'euro (circa il 74% complessivamente). Leo. Ven.

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