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Ricavi +8,5% Conti: dati migliori del previsto

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Tragennaio e marzo il risultato netto del gruppo è sceso a 1,18 miliardi di euro, con un calo contenuto dell'1,4% rispetto allo stesso periodo del 2011, ma comunque superiore alle attese degli analisti: la plusvalenza derivante dall'uscita dal capitale di Terna con la cessione della quota del 5,1% completata a inizio febbraio, insieme al regime fiscale di sostanziale esenzione a cui è soggetta, ha infatti parzialmente compensato l'effetto della Robin Hood Tax (quantificabile nel trimestre in 80-90 milioni di euro). L'utile netto ordinario è invece arrivato a 1 miliardo, con un più consistente calo del 15,1% imputabile proprio al calcolo del risultato al netto della plusvalenza di Terna che gode di una fiscalità agevolata. L'Ebitda è sua volta sceso a 4,3 miliardi (-2,2%). Sono invece cresciuti i ricavi (+8,5%), saliti a 21,2 miliardi, così come è salito l'indebitamento a 45,6 miliardi (+2,2%). I dati operativi rendono esplicite le motivazioni dei numeri finanziari: le vendite di elettricità nei primi tre mesi del 2012 si sono attestate a 82,5 TWh, con un incremento del 3,1%, interamente riferibile alle vendite all'estero. In Italia la domanda è infatti scesa nel trimestre dell'1,9%. I dati sono stati, secondo l'amministratore delegato, Fulvio Conti, «più favorevoli rispetto alle previsioni e sostanzialmente in linea con quelli dello scorso anno». Possono dunque essere confermati «tutti gli obiettivi 2012» (16,5 mld di Ebitda, 3,4 mld di utile ordinario, 43 mld di debito), malgrado «gli effetti negativi dei provvedimenti regolatori in Spagna».

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