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Fiat quadruplica gli utili con gli Usa

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Le vendite di Chrysler gonfiano i conti trimestrali:profitti per 379 milioni

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Questograzie agli USa dove la Chrysler ha realizzato performance record con utili più che quadruplicati e ricavi in crescita del 25%. Senza la società di Detroit il Lingotto avrebbe registrato una perdita netta di 273 milioni di euro e di 207 milioni a livello di gestione ordinaria. «Vista la difficile situazione in Europa, penso che il primo trimestre sia andato in modo soddisfacente», ha commentato Sergio Marchionne, che dopo i consigli riuniti a Detroit ha risposto alle domande degli analisti finanziari sui conti delle sue società. A Piazza Affari il titolo della casa torinese è una seduta difficile. L'azione è andata giù al punto che è entrato anche in una fase di volatilità talmenteelevata che è stato sospeso. La chiusura a fine giornata è con una perdita del 5,13% a 3,73 euro. In controtendenza le azioni Industrial (+1,69% a 8,4 euro) dopo i risultati sopra le attese degli analisti, grazie anche ai conti record di Cnh. L'Europa si è confermata quindi l'anello debole del gruppo Fiat-Chrysler che macina utili in Usa e stenta nel Vecchio Continente. Marchionne ha confermato una certa amarezza per l'esito negativo dei colloqui con Psa che ha poi scelto Gm e l'interesse per un partner in Asia. Per ora gli obiettivi del gruppo indicati per il 2012 non cambiano: ricavi superiori a 77 miliardi di euro, un utile della gestione ordinaria fra 3,8 e 4,5 miliardi, un utile netto tra 1,2 e 1,5 miliardi, indebitamento netto industriale tra 5,5 e 6 miliardi. Solo nel terzo trimestre il gruppo sarà in grado di «articolare gli impatti della situazione economica nell'Eurozona sul proprio piano fino al 2014». «Continueremo a guardare con attenzione lo sviluppo del mercato - ha affermato Marchionne - e alla fine del terzo trimestre saremo più precisi», anche se un risultato della gestione ordinaria tra 3,8 e 4,5 miliardi di euro nel 2012 «dovrebbe essere realizzabile». I risultati del primo trimestre non sono confrontabili con quelli dello stesso periodo del 2011 perché Fiat e Chrysler non erano ancora un unico gruppo, ma il contributo della controllata americana è evidente. Anche sul fronte dei ricavi l'ammontare complessivo è pari a 20,2 miliardi di euro, mentre quelli della casa torinese sono pari a 8,7 miliardi di euro, in calo del 5,7%. Sale l'indebitamento netto delle attività industriali del gruppo a 5,77 miliardi di euro dai 5,52 di fine dicembre; senza Chrysler i debiti sono pari a fine marzo a 3,8 miliardi dai 2,4 di fine 2011. Per quanto riguarda la divisione auto, Fiat ha scelto un modo nuovo di esporre i risultati, con una divisione per regioni: l'Europa è in rosso con una perdita operativa (marchi di lusso esclusi) di 170 milioni, il doppio rispetto allo stesso periodo del 2011; il Nordamerica guadagna 681 milioni, il Sudamerica 235 e l'Asia 85. Marchionne sa bene il peso di Chrysler, anche se ha ammesso che «resta ancora molta strada da fare». «Siamo incredibilmente soddisfatti» ha spiegato. «Se si escludono le questioni macroeconomiche - aggiunge - i miei sonni sono tranquilli. È stato un grande trimestre, un'ottima base per il 2012. Siamo pronti al lancio nel secondo trimestre della Dodge Dart e ci aspettiamo grandi volumi per il resto dellanno». Escluse ancora una volta l'intenzione di acquistare le azioni controllate dal fondo Veba e la quotazione entro l'anno.

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