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Soros contro i tedeschi: così distruggono l'euro

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«Iburocrati della Bundesbank e altrove stanno distruggendo l'euro», dice Soros, aggiungendo che l'eurozona sta precipitando «con questo diluvio di piani di risparmio» verso una crisi economica generalizzata come quella degli anni '30. «L'Europa si sta riducendo da sola in fin di vita con tutti questi tagli, invece di fare qualcosa anche a favore della crescita», sottolinea Soros, secondo il quale la ripresa dei mercati Ue seguito alla decisione della Bce di varare mega-aste di rifinanziamento a lungo termine non poteva durare all'infinito: i problemi alla base della crisi non sono stati risolti e il divario tra paesi creditori e debitori si sta allargando sempre di più. Ancora una volta nel mirino c'è la politica rigorista della Merkel e della parte più filotedesca della Bce. Condizioni accettate supinamente dagli stati più deboli dal punto di vista dei bilanci pubblici, tra i quali anche l'Italia. Le richieste di tagli e sacrifici non vengono nemmeno discusse dai governi tecnici e politici. E dietro l'angolo c'è anche la minaccia del fiscal compact, il nuovo trattato fiscale Ue, che rischia di strozzare sul nascere ogni possibilità di rilancio della crescita. L'unica chance resta dunque quella della vittoria del candidato alternativo a Sarkozy, Francoise Hollande, alle prossime elezioni presidenziali francesi, che ha manifestato un'aperta ostilità contro il nuovo trattato fiscale Ue. Forse anche il mercato potrà convincere la Merkel ad abbassare la guardia del rigore. E cioè quando le vendite di auto tedesche in Italia, grande acquirente di Wolkswagen e Mercedes, scenderanno per la restrizione dei consumi indotta dall'austerity. Fil. Cal.

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