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La Robin tax penalizza i conti Enel

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Utile 2011 in calo a 4,14 miliardi (- 5,5%). Pesa l'aumento dell'addizionale Ires

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Mal'amministratore delegato Fulvio Conti si è mostrato ottimista nel presentare agli analisti un robusto piano industriale di rilancio. Sarà la chiave di volta del Gruppo per il futuro dopo il «momento più basso» che sarà toccato con ogni probabilità quest'anno. Enel ha chiuso il 2011 con un utile di 4,14 miliardi di euro, in calo del 5,5% rispetto al 2010, ma è cresciuto in termini di ricavi (79,5 miliardi, in crescita dell'8,4%), Ebitda (17,7 miliardi, +1,4%) e Ebit (11,3 miliardi, +1%). Il 2012 sarà decisamente più complicato. Le previsioni contenute nel piano industriale illustrato agli analisti parlano infatti di un ulteriore calo dell'utile ordinario a 3,4 miliardi (dai 4 miliardi dell'anno scorso), ma anche di una contrazione dell'Ebitda e di una revisione al ribasso della politica dei dividendi, con un pay out che passerà dal 60% al 40%. Se insomma la cedola annunciata ieri sarà di poco inferiore a quella dell'anno scorso (da 0,28 a 0,26 centesimi per azione), per il 2012 è prevedibile un significativo ridimensionamento. Da qui la decisione di mettere in atto un piano drastico, «solido e di rilancio», l'ha definito Conti, con un «rigido controllo degli investimenti», che farà vedere i risultati a partire dal 2014, quando l'utile ordinario salirà a 3,8 miliardi, per poi arrivare nel 2016 a 5 miliardi. Tra quattro anni sarà decisiva anche la riduzione del debito che scenderà a 30 miliardi dai 44,6 al 31 dicembre 2011. Passato il 2012 che sarà «il momento più basso» per il gruppo, si può solo risalire, ha detto Conti. «Se abbiamo toccato il fondo, non dobbiamo più scavare, dobbiamo solo risalire. Siamo fiduciosi. Attraverso le nostre azioni Enel sarà ben posizionata per conseguire una crescita di lungo termine». Ma i mercati non spingono lo sguardo in là e guardano ai dati sul tavolo e si sono lasciati allarmare dai rumors, poi confermati, di un taglio del rating da parte di Standard & Poor's. Il titolo ha chiuso a -5,66% a 2,866 euro. In serata poi è arrivato il downgrade da parte di S&P allo stesso livello dell'Italia BBB+. Ma Conti non lo interpreta negativamente: si tratta di «una svolta in positivo», perchè, il passaggio da un outlook negativo a uno stabile, ha commentato, «rimuove le incertezze».

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