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Cani e gatti non fanno lusso

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Enpa,Lav, Leidaa, Lega nazionale difesa del Cane e Oipa chiedono al Presidente del Consiglio Monti, al Ministro della Salute Balduzzi e al Sottosegretario alla Salute Cardinale un intervento contro l'inserimento delle spese veterinarie.Con una lettera congiunta, le associazioni hanno sollecitato l'intervento del Presidente Monti affinché le spese veterinarie siano tolte dal redditometro. Le associazioni, ricordando come inclusione delle spese veterinarie tra gli indici di ricchezza abbia trovato il disappunto non solo degli animalisti e di numerosi cittadini che convivono con cani e gatti, ma anche del mondo della politica e della veterinaria, sottolineano come tali spese non possono essere specchio di agiatezza: gli animali, come riconosciuto dal Trattato di Lisbona dell'UE e dal Codice Deontologico dei Medici Veterinari, sono esseri senzienti, non beni di lusso e come tali hanno il diritto alla tutela del loro benessere e della loro salute, garanzie che devono essere assicurate tanto più in una fase così delicata per l'economia delle famiglie. «Spesso - affermano - che spesso, chi vive con un cane o un gatto già sosteniene dei sacrifici per provvedere alle cure e per poter affrontare le spese veterinarie».

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