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Bruxelles bacchetta la Spagna: rispetti i deficit

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Perla Germania il Patto è stato firmato da tutti, e tutti devono rispettarlo, e per Bruxelles gli Stati devono mettere in pratica «quello che predicano». La «deviazione» dal target di deficit della Spagna è «grave», ha detto il portavoce del commissario Ue agli Affari economici Olli Rehn, che non ha fatto mistero dello stupore della Commissione per le notizie che arrivano da Madrid. «Fino a novembre scorso - ha detto il portavoce - ci si diceva che la Spagna sarebbe andata un po' al di là degli obiettivi. Il 30 dicembre ci è stato detto che ci sarebbe stato uno scostamento più ampio, del 2%. Ora siamo a due punti e mezzo. Questo è serio, è grave». A Bruxelles non è piaciuta affatto la mossa del premier Mariano Rajoy, che venerdì scorso, a fine vertice Ue, ha annunciato alla stampa che nel 2012 il suo Paese mancherà gli obiettivi sul deficit concordati con la Ue: invece del 4,4%, arriverà al 5,8%, ben lontano dal rientro nei limiti del 3% nel 2013. E lontanissimo dal pareggio di bilancio che il nuovo Patto fissa nel 2014. «Non devo informare gli altri leader Ue perché è una decisione sovrana della Spagna», aveva detto Rajoy, proprio nel giorno in cui i governi Ue (senza Gran Bretagna e Repubblica Ceca) firmavano il «fiscal compact», cedendo a Bruxelles una larga fetta della propria sovranità sui conti pubblici. «Per ora, la Commissione prende tempo e non proporrà misure finché non sarà stata fatta una valutazione della situazione delle finanze spagnole».

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