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L'Ue taglia le stime di crescita dell'Italia

I dati di settembre: secondo l'Ocse l'Europa è in forte ripresa

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La Commissione europea ha rivisto al ribasso le stime relative alla crescita dell'Italia e prevede che il Prodotto interno lordo del Paese calerà dell'1,3% nel corso del 2012. Nell'autunno 2011, la Commissione aveva invece previsto una lieve crescita dello 0,1% del Pil per l'Italia nel 2012. Anche il Prodotto interno lordo del 2011 è stato rivisto al ribasso. Ora la Commissione stima che l'Italia sia cresciuta lo scorso anno dello 0,2%, mentre lo scorso novembre aveva stimato una crescita dello 0,5%. STIME AL RIBASSO La Commissione europea conferma la recessione italiana nella prima metà del 2012 e prevede che l'economia possa registrare una ripresa soltanto nella seconda metà del 2012 e a condizione che lo spread di rendimento con i bond decennali tedeschi resti intorno ai 370 punti.  In Italia "a causa di un alto livello di incertezza, i consumi più cospicui e gli investimenti delle aziende vengono rimandati, con la conseguenza che le stime di crescita per la prima parte del 2012 sono peggiorate rispetto alle stime precedenti," si legge nel documento sulle previsioni economiche pubblicato oggi dalla Commissione Ue. La stima prevede un calo del Pil dello 0,7% nel primo trimestre 2012, e dello 0,2% nel secondo trimestre. "Si prevede che l'attività economica si stabilizzi nella seconda parte del 2012 purché non si verifichi un ulteriore deterioramento delle condizioni sui mercati finanziari e lo spread tra i bond decennali italiani e quelli tedeschi rimanga intorno ai 370 punti," si legge nella nota della Commissione Ue EUROPA AL PALO Secondo le stime economiche pubblicate oggi l'Europa è in "mild recession", lieve recessione. Il Prodotto interno lordo dell'Eurozona si ridurrà pertanto dello 0,3% nel 2012. A causa delle condizioni economiche critiche e "del perdurante basso livello di fiducia" Bruxelles ha dovuto rivedere al ribasso le ultime stime sulla crescita pubblicate nel novembre 2011. Allora si prevedeva un aumento del Pil dell'Eurozona dello 0,5% nel 2012. Adesso quella stima è stata rivista al ribasso di 0,8 punti percentuali. L'Esecutivo europeo prevede una sostanziale stagnazione nei primi due trimestri del 2012, e "una modesta ripresa" nella seconda parte del 2012. Nei 27 paesi dell'Unione europea in complesso si registrerà invece una sostanziale stagnazione nel corso del 2012 con crescita piatta allo 0%. Anche in questo caso, la Commissione ha rivisto le sue stima al ribasso di 0,6 punti percentuali.   IN CODA ATENE E LISBONA In Europa fanalini di coda saranno Grecia e Portogallo, che rispettivamente subiranno cadute del Pil del 4,4 e del 3,3 per cento, l'Italia accuserà un meno 1,3 per cento, la Spagna un meno 1 per cento, mentre la Germania riuscirà a spuntare un più 0,6 per cento, secondo la Commissione, e la Francia un più 0,4 per cento.  

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