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Fiat, Elkann a Pomigliano difende Marchionne

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La nuova Panda Fiat

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La Fiat presenta la nuova Panda nella fabbrica di Pomigliano. E sfida "gli scettici" con un prodotto che vuole essere competitivo al massimo. Con l'ad di Fiat, Sergio Marchionne, il presidente John Elkann, il quale ha sottolineato "l'impegno mio e della mia famiglia a sostegno degli sforzi di Marchionne, che hanno l'obiettivo di fare di Fiat e Chrysler un grande gruppo che fa grandi automobili". Fiat, attraverso Marchionne, rivolge "agli scettici, ai detrattori e agli antagonisti per professione" la sua risposta. Nel rinnovato stabilimento di Pomigliano d'Arco (costato circa 800 milioni di euro di investimenti) svela alla stampa la nuova versione della Panda, icona del marchio da più di 30 anni. L'ad del Lingotto ha replicato a chi in questi anni non ha creduto alle promesse fatte da Torino, ai programmi di rilancio del gruppo e alle previsioni di crescita: "Rispondiamo con i fatti", ha tagliato corto. "Per chi ha creduto in noi, per chi ci ha sostenuto, i fatti sono la migliore soddisfazione. Sono i fatti che ci permettono di andare avanti, di costruire una Fiat forte e competitiva, di portarla nel mondo e di rafforzarla in Italia". "Chi dubita che in questo stabilimento si possano fare le cose - ha scandito Marchionne - non ha che da venire qui, vedere i reparti e parlare con i lavoratori. Chi ancora dubita che a Pomigliano e nel Sud si possa creare una nuova cultura industriale, non ha che da venire qui. Chi ancora dubita che gli impegni della Fiat siano seri, non ha che da venire qui". A chi lo interrogava sui futuri impegni, ha risposto in maniera altrettanto determinata: tutti gli stabilimenti avranno i loro investimenti quando l'azienda sarà pronta e quando ci saranno le condizioni di mercato.   Di certo il Lingotto non risponderà più a chi chiederà dettagli sul piano industriale. "Succede solo a noi, non succede in Giappone, in Canada, negli Stati Uniti?". L'intenzione di continuare a rimanere in Italia, dopo le polemiche dei mesi scorsi, è stata confermata anche oggi, davanti a decine di operai che questa mattina hanno ricevuto anche il saluto e l'incoraggiamento del ministro del Lavoro, Elsa Fornero, e del ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera. Decidere di produrre la nuova Panda a Pomigliano e non più in Polonia, ha sottolineato ancora Marchionne, "non è stata una scelta basata su principi economici e razionali. Non era e non è la soluzione ottimale. Lo abbiamo fatto perché riteniamo sia un nostro dovere privilegiare il Paese in cui Fiat ha le proprie radici" e "far ripartire il nostro Paese non e' solo un dovere della politica". Ai cancelli dello stabilimento hanno tuttavia protestato un centinaio disoccupati e lo Slai-Cobas, in maniera pacifica con un presidio nello spazio antistante l'ingresso. Slogan contro il piano Marchionne e le sue ricadute occupazionali nel napoletano. Oltre a sigle storiche dei disoccupati, aderenti a centri sociali e rappresentanze dei sindacati di base.  

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