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Rehn difende il patto di bilancio

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Il commissario europeo oer gli Affari economici e monetari Olli Rehn

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{{IMG_SX}}"Al vertice di venerdì scorso i leader dell'Unione Europea hanno adottato decisioni ambiziose che rafforzano la credibilità della nostra risposta alla crisi". È quanto ha rivendicato il commissario europeo agli Affari economici e monetari, Olli Rehn sottolineando la credibilità della risposta sia in termini di rafforzamento della governance attraverso il Patto di bilancio sia il notevole rafforzamento dei firewall, per contenere l'effetto contagio e tutelare la crescita e l'occupazione. "Dispiace - ha detto Rehn - che il Consiglio abbia dovuto procedere con un accordo intergovernativo a 26 invece di coinvolgere tutti i 27 ma è importante che le istituzioni vengano rafforzate". "Se la mossa della Gran Bretagna - ha sottolineato il commissario Ue - voleva evitare che la City e i suoi servizi finanziari non venissero regolati, questo non succederà, perché abbiamo imparato la lezione dalla crisi e la applicheremo anche al settore finanziario". Nuove norme sulla sorveglianza con il "Six pack" Da domani entra in vigore il "Six pack" che rappresenta un cambiamento radicale nella sorveglianza sui bilanci di tutti i Paesi europei. Il Six pack prevede multe pesantissime (0,2% del pil, almeno 3 miliardi di euro nel caso dell'Italia) per i paesi che non rispetteranno le regole del deficit al 3% e non si attrezzeranno con le riforme strutturali necessarie per il rientro in venti anni (al ritmo del 5% l'anno) del debito pubblico nei limiti del 60% del pil (l'Italia è circa al 120%). Di fatto già scatteranno il monitoraggio stretto e scadenzato (con presentazione delle bozze di bilancio entro il 15 ottobre, con valutazione della Commissione e due settimane di tempo per adeguarsi se rilevate "deviazioni". Rehn difende il vertice Ue di Bruxelles "Il nuovo patto di bilancio, il fiscal compact concordato da tutti i paesi Ue tranne la Gran Bretagna, andrà a costituire - ha spiegato il commissario Ue - una sorta di cappello o ombrello per una serie di azioni e decisioni in materia di governance economica spesso prese attraverso una semplice legislazione secondaria, e quindi non tramite modifiche ai Trattati. Perché il nuovo accordo non è certo completamente equivalente al Six pack che entrerà in vigore domani o alle proposte avanzate da Bruxelles il 23 novembre sul rafforzamento dei poteri di controllo della Commissione Ue sulla preparazione dei bilanci nazionali, ma - ha sottolineato Rehn - questo fornisce le necessarie solide basi legali alle misure adottate o presentate finora. Introducendo anche l'obbligo della "regola d'oro" sul pareggio di bilancio e l'automaticità delle sanzioni se si supera il tetto del 3% del rapporto deficit/pil. La nostra analisi legale è che la maggior parte delle misure può essere attuata tramite modifiche alla legislazione secondaria dell'Ue a differenza di quanto affermato in alcune speculazioni pubblicate sui media" ha ribadito Rehn spiegando che per esempio l'automaticità delle sanzioni "potrebbe richiedere un cambiamento dei Trattati".  

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