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Standard & Poor's spaventa le Borse

Un operatore della Borsa di Milano

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Chiusura di seduta in flessione contenuta per la Borsa valori, che riesce ad assorbire senza troppi danni la notizia della minaccia di un taglio del rating di 15 stati europei da parte di Standard & Poor's. L'indice Ftse Mib segna un -0,49% a 15.848 punti, All Share a-0,46%. Giù Fiat, Finmeccanica, Fonsai, misti i bancari. Piazza Affari archivia con un bilancio accettabile una riunione che è servita a consolidare i buoni guadagni di lunedì. L'ANDAMENTO DEI MERCATI Si temeva un forte contraccolpo all'annuncio choc di ieri sera secondo cui S&P's sarebbe pronta ad abbassare il rating sovrano dei paesi dell'Ue in assenza di misure sulla crisi del debito, ma i mercati hanno saputo fronteggiare la notizia. Dopo una mattinata volatile, con indici oscillanti tra il +1 e il -1%, il listino si è stabilizzato su un quieto ribasso senza ulteriori scossoni. Ormai l'attesa di tutti è puntata sul vertice europeo del 9 dicembre, in cui dovrebbero venire approvati i provvedimenti delineati dall'intesa Merkel-Sarkozy sulla disciplina di bilancio. DECISIONE POLITICA Intanto sono piovute dure reazioni dall'Europa alla decisione dell'agenzia di rating di mettere sotto osservazione tutti i paesi dell'Eurozona ad eccezione di Grecia e Cipro, già colpite da downgrade. Parigi, Berlino e tutti gli altri primi della classe rischiano di perdere la prestigiosa "tripla A", la massima valutazione possibile. Il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, si è detto "basito" dalla mossa dell'agenzia di S&P, che ha definito "un'esagerazione scriteriata e iniqua". Per la Bce ha parlato invece il membro francese del Consiglio dei Governatori, Christian Noyer, secondo il quale la metodologia di valutazione di Standard & Poor's è diventata "più politica e meno basata sui fondamentali economici". "Le agenzie sono state uno dei motori della crisi nel 2008 - ha aggiunto il presidente della Banque de France - Stanno diventando un motore della crisi attuale? Questa è una domanda concreta che dobbiamo porci tutti".  La prende con maggiore filosofia il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, che ha definito la decisione "il miglior incentivo possibile" per il cruciale vertice Ue anticrisi di questa settimana. ABI: ANNUNCIO INOPPORTUNO Nel dibattito è intervenuto anche il presidente della divisione Asset Management di Goldman Sachs, Jim O' Neill, che ha definito "ridicola" la scelta di diffondere l'annuncio prima ancora che iniziasse il summit che deciderà le sorti della monete unica. "Non mi sembra opportuno fare questi annunci" è invece il commento di Giovanni Sabatini, direttore generale dell'Abi.  

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