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Flop liberalizzazioni, prezzi alle stelle

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Le liberalizzazioni sono state "un flop" e in molti casi i consumatori sono stati "beffati". Lo sostiene la Cgia di Mestre dopo aver esaminato l'andamento delle tariffe o dei prezzi di 11 beni e servizi liberalizzati negli ultimi 20 anni. Il "flop" più clamoroso è stato per le assicurazioni sui mezzi di trasporto, che dal 1994 a oggi sono aumentate del 184,1%, contro un aumento dell'inflazione del 43,3%: le assicurazioni sono cresciute 4,2 volte in più rispetto al costo della vita. Male anche i servizi bancari-finanziari (costo di conti correnti, bancomat, commissioni). Prezzi alle stelle Tra il 1994 e il 2011 i costi sono aumentati mediamente del 109,2%, ovvero 2,5 volte in più dell'inflazione. Anche i trasporti ferroviari hanno avuto un incremento consistente dei prezzi: tra il 2000 e il 2011 sono aumentati del 53,2%, contro un rincaro del costo della vita pari al 27,1%. Se per i servizi postali l'aumento del costo delle tariffe è stato del 30,6%, pari all'aumento dell'inflazione tra il 1999 e il 2011 (+30,3%), per l'energia elettrica la variazione delle tariffe ha subito un aumento più contenuto (+1,8%) rispetto alla crescita dell'inflazione (che tra il 2007 e i 2011 è stata dell'8,4%). Solo per i medicinali e i servizi telefonici le liberalizzazioni hanno portato dei vantaggi economici ai consumatori: nel primo caso, tra il 1995 e oggi i prezzi sono diminuiti del 10,9%, a fronte di un aumento del costo della vita del 43,3%; nel secondo caso, tra il 1998 e il 2011 le tariffe sono diminuite del 15,7%, mentre l'inflazione è aumentata del 32,5%. L'analisi della Cgia di Mestre "Le liberalizzazioni - afferma il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi - hanno portato pochi vantaggi nelle tasche dei consumatori italiani. Anzi, nella stragrande maggioranza dei casi si è registrata una vera e propria impennata dei prezzi o delle tariffe. Tra l'anno di liberalizzazione e il 2011 - sottolinea - solo i medicinali e le tariffe dei servizi telefonici hanno subito una diminuzione del costo. Per tutte le altre voci del paniere preso in esame invece è successo il contrario". I prezzi o le tariffe "sono cresciute con buona pace di chi sosteneva che un mercato più concorrenziale avrebbe favorito il consumatore finale. Purtroppo, in molti settori si è passati da una situazione di monopolio pubblico a vere e proprie oligarchie controllate dai privati". "Alla luce del risultato emerso in questa analisi - aggiunge Bortolussi - invitiamo il governo Monti a monitorare con molta attenzione quei settori che saranno prossimamente interessati da processi di deregolamentazione. Non vorremmo che tra qualche anno molti prezzi e tariffe, che prima dei processi di liberalizzazione erano controllati o comunque tenuti artificiosamente sotto controllo - conclude - registrassero aumenti esponenziali con forti ricadute negative per le tasche dei consumatori".

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