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Marchionne: se l'Italia va in default scompare l'Euro

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L'ad di Fiat Sergio Marchionne

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Se l'Italia andasse in default il destino dell'euro sarebbe segnato. Ne è convinto l'amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne. "Sappiamo tutti che il default di un Paese grande come l'Italia sarebbe talmente pericoloso da essere inimmaginabile - ha affermato il manager italo-canadese durante un seminario a Washington - sarebbe ingestibile e metterebbe a repentaglio l'intero sistema bancario europeo, senza menzionare il fatto che comporterebbe la quasi inevitabile scomparsa dell'euro. Sarebbe poi naif pensare che un simile accadimento possa non avere conseguenze sul resto del mondo, compreso il Nord America". ATTACCO ALLA FIOM La Fiom è più preoccupata a proteggere il proprio potere che all'interesse collettivo: «è sempre stata più che un sindacato» un'organizzazione politica. Lo ha detto l'amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne. «Anche quando gli accordi raggiunti con gli altri sindacati sono stati votati e approvati dalla maggioranza dei lavoratori, non c'è stato rispetto per la volontà liberamente espressa, che è sacrosanta, ma» la Fiom «ha istigato una serie di azioni legali contro di noi. «La cosa più offensiva è che viviamo in un periodo di tirannia di una minoranza. Un sindacato - aggiunge Marchionne - al quale sono iscritti solo il 12% dei lavoratori, poco più di uno su dieci, continua a rifiutare di accettare la chiara volontà della maggioranza e ad attaccare indiscriminatamente la Fiat, la sua attività e i suoi prodotti». «Sono accusato di essere anti-italiano. Sono accuse semplicemente assurde». Afferma poi l'amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, sottolineando che la Fiat è impegnata a costruire un «gruppo internazionale e ora, grazie agli accordi con i sindacati e i lavoratori e all'Articolo 8 approvato dal governo, può operare in un contesto più chiaro con condizioni simili a quelle esistenti in altre parti del mondo».

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