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La Borsa sbanda Tensione sullo spread

Borse europee, una trader al lavoro a Francoforte

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Inversione di tendenza per la Borsa valori, che ha visto erodere poco per volta i guadagni della mattinata (massimo del 2,8%) ed è ora in negativo. Indice Ftse Mib a -0,72%, All Share -0,66%. In calo le banche, con Bpm che cede il 12%, mentre Ubi resiste al +1,4%. Intesa cede lo 0,9%, Unicredit -1,8%.  Prevalgono nervosismo e volatilità sul mercato, a causa delle preoccupazioni sui debiti sovrani e in attesa in Italia dell'annuncio del nuovo governo guidato da Mario Monti. A spingere il mercato al ribasso, la nuova tensione sullo spread btp/bund, che torna a superare i 500 punti base a quota 510. Ha rallentato tutto il comparto bancario, in particolare Unicredit, che ha perso tutti i guadagni della giornata e segna una limatura dello 0,47%. Intesa SanPaolo tenta di rimanere in territorio positivo (+0,33%), mentre Finmeccanica è passata in calo e cede il 2,24%.   Le altre maggiori Borse europee procedono contrastate - Londra è al meno 0,43%, Francoforte meno 0,91%, Parigi più 0,32% - mentre l'euro è molto volatile e fluttua attorno alla soglia di 1,35 dollari cui si era precedentemente indebolito. Stamattina i rendimenti sui Btp decennali hanno segnato attenuazioni, a riflesso di recuperi dei prezzi che su queste emissioni sono in un rapporto inversamente proporzionale con i tassi retributivi, ma poi in parte sono tornati a salire. Sui Btp a 10 anni i rendimenti si attestano al 6,89 per cento a metà giornata, secondo Bloomberg, dal 7,13 per cento visto in apertura, mentre lo spread rispetto ai Bund, che era sceso sotto della soglia allarmistica dei 500 punti base, o 5 punti percentuali, risale a fino a 511 punti. Soprattutto però viene tenuto d'occhio il rendimento lordo dei Btp, perché il 7 per cento è una soglia ritenuta isostenibile e anche foscamente simbolica, dato che fu una volta superato questo livello che dopo un certo periodo Grecia, Irlanda e Portogallo si rassegnarono a chiedere aiuti.   Borse asiatiche tutte in negativo sulle tensioni generate dall'attacco della speculazione a diversi Paesi dell'euro, attacco che tra l'altro rafforza le divise dell'area a partire dallo yen, rendendo più difficile le esportazioni dall'Estremo Oriente. I mercati azionari più pesanti sono quelli di Hong Kong e di Shanghai, in calo di oltre due punti percentuali, ma anche Taiwan e Seul accusano vendite consistenti e sono scesi di circa un punto percentuale e mezzo. A Tokyo, che ha perso lo 0,92%, recupera con forza Olympus (+15,6%) dopo i crolli accusati nelle scorse settimane, mentre si muovono generalmente in ribasso i gruppi dell'auto, con Mazda che ha perso il 4,89%. Sulla piazza azionaria di Sidney, dove sono quotati diversi titoli che possono anticipare l'avvio dei loro settori in Europa, deboli marchi delle materie prime e dell'energia. Si è invece mosso bene il titolo delle linee aeree Qantas, che ha chiuso con un rialzo del 3,33%. Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali Borse di Asia e Pacifico: - Tokyo -0,92% - Hong Kong -2,39% (seduta in corso) - Shanghai -2,48% (seduta in corso) - Taiwan -1,38% - Seul -1,59% - Sidney -0,89% - Singapore -0,83% (seduta in corso) - Mumbai -0,91% (seduta in corso) - Kuala Lumpur -0,20% - Bangkok -0,11% - Giakarta -0,94% (seduta in corso).  

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