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Sciopero dei benzinai sospeso da due sigle

Un distributore di benzina

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Si spacca il fronte dei gestori delle pompe di benzina. Dopo l'incontro con il governo al ministero dello Sviluppo Economico, Fegica Cisl e Faib Confesercenti confermano lo sciopero, mentre Figisc Confcommercio e Anisa lo revocano. I distributori di carburante che fanno capo a Fegica Cisl e Faib Confesercenti saranno chiusi a partire dalle 19.30 di stasera fino alle 7 di venerdi mattina. L'oggetto del contendere è stato il bonus fiscale, ovvero la facilitazione che scade a fine anno. Le preoccupazioni per il rinnovo del bonus hanno portato le associazioni alla proclamazione di 15 giorni di sciopero, la prima tranche parte da stasera alle 19, per terminare venerdì alle 7 del mattino. La mobilitazione è stata, quindi, riconfermata solo da due sigle mentre la Figsc e Anisa-Confcommercio hanno deciso di sospendere lo sciopero, avendo raggiunto l'accordo al ministero di via Veneto. Per la Fegica-Cisl, ha spiegato il presidente Roberto Di Vincenzo, "la proposta del governo è irricevibile. Il governo ci ha detto che intende inserire una serie di impegni nel maxiemendamento al ddl Stabilità. Ma allo stato riteniamo la proposta insufficiente e non siamo nelle condizioni di revocare lo sciopero. Poi valuteremo. Dal 2008 abbiamo una serie di impegni che non si sono mai concretizzati". Per Martino Landi della Faib-Confesercenti "la partecipazione allo sciopero sarà massiccia. Attendiamo di vedere chi chiuderà e poi daremo numeri precisi". Soddisfatti invece dell'impegno del governo i benzinai aderenti alla Figisc-Confcommercio. "C'è un accordo con il governo - ha spiegato il presidente Luca Squeri al termine dell'incontro - che ha risposto in maniera concreta alle nostre richieste con il rinnovo del bonus fiscale in maniera strutturale nel ddl Stabilità. Così abbiamo deciso di sospendere lo sciopero ed era doveroso accogliere la proposta".

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