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Piazza Affari positiva, spread a 490

Borse, un trader in piazza Affari a Milano

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Il caso Italia ha tenuto banco oggi sui mercati finanziari sulle voci, poi smentite, di dimissioni del premier Silvio Berlusconi e con i nostri titoli di Stato di nuovo nel mirino. Piazza Affari, spinta dalle speculazioni su un possibile passo indietro del Presidente del Consiglio, ha messo a segno la miglior performance tra le principali Borse del Vecchio Continente, con il Ftse Mib che ha chiuso in rialzo dell'1,32%, mentre nel resto d'Europa ha predominato il segno meno, sulle incertezze di una soluzione definitiva della crisi del debito sovrano nell'eurozona. Parigi ha ceduto lo 0,64%, Francoforte lo 0,63%. "Nonostante le smentite, oggi gli occhi erano tutti sull'Italia e sul destino di Berlusconi e del suo governo", commentano dalle sale operative. La giornata era iniziata malissimo per Milano, con gli indici in forte ribasso, in calo di oltre due punti percentuale, e un nuovo record storico dello spread Btp-Bund a 491 punti base, con il rendimento del titolo decennale volato al 6,66%. Superando quella soglia del 6,5% considerata da molti analisti punto di non ritorno. Poi sono arrivati i primi rumors, con il direttore del Foglio, Giuliano Ferrara, che su Internet dichiara che l'addio di Berlusconi è questione di ore: Piazza Affari vira in positivo e balza di oltre tre punti percentuale, lo spread bruscamente si restringe di quasi 20 punti, arrivando a 473. Nel giro di mezz'ora sono cominciate ad arrivare le smentite, prima per bocca di Fabrizio Cicchitto poi dello stesso premier via Facebook, e il Ftse Mib ha iniziato a rallentare la corsa per assestarsi intorno a +1,5%, con il differenziale tra Btp e Bund che si è riportato sui 480 punti, per poi accelerare sul finale di seduta sfiorando quota 490 punti e facendo segnare un nuovo record per il rendimento del decennale italiano al 6,67%. A Piazza Affari, rimbalzo diffuso: Mediobanca (+5,36%) miglior blue chip, bene anche Fiat (+2,9%) e Intesa Sanpaolo (+2,84%). Male Mps (-4,28%), su cui ha pesato il downgrade di Barclays. Invariata Mediaset (+0,08%), alla vigilia dei conti trimestrali.

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