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Borse a picco. Milano perde 11 miliardi

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L'incertezza per la soluzione della crisi fa bruciare 97 miliardi in Europa

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Egli spread dei titoli di Stato dei Paesi considerati più a «rischio», Italia in testa, sono schizzati contro il riferimento del Bund tedesco oltre i 400 punti. L'indice Stoxx 600, nel quale sono contenuti i principali titoli del Vecchio continente, ha improvvisamente ceduto, chiudendo in calo dell'1,54%, che equivale a 97 miliardi di euro bruciati nella seduta. Piazza Affari, con un calo del 3% del Ftse All share, ha «perso» da sola 11,3 miliardi di capitalizzazione. Più pesante ancora il Ftse Mib (-3,7%), con Milano che è stata così la piazza finanziaria nettamente più debole della seduta. I titoli bancari sono nuovamente crollati: l'indice Dj stoxx del settore europeo del credito ha ceduto il 4%, quello dei soli marchi dell'area euro il 5,8%, ma in Piazza Affari è stata l'ennesima «debacle»: Unicredit ha perso il 12%, Monte dei Paschi l'11%, Intesa SanPaolo ha chiuso in calo del 9,8%, di gran lunga i peggiori titoli del comparto. A livello continentale vendite comunque sui gruppi bancari francesi e anche tedeschi, con le Borse di Parigi e Francoforte che hanno chiuso in calo di quasi due punti percentuali e mezzo. A fine contrattazioni Societe generale ha perso infatti il 7,6%, Credit agricole il 6,6%, Bnp Paribas il 5,8%, Deutsche bank il 5,4%. Minore il calo della Borsa di Londra (-1,2%), sotto il punto percentuale il ribasso per Amsterdam, Zurigo e Stoccolma, quest'ultima sostenuta dal titolo Nokia, salito del 6,4%, dopo dati trimestrali superiori alle previsioni. Bene le banche greche (Alpha +8%) sulle ultime speranze che la Grecia possa riuscire ad evitare il default, più o meno controllato, dopo la Troika Unione europea-Banca centrale europea-Fondo monetario internazionale ha chiesto che la sesta tranche degli aiuti alla Grecia, pari a otto miliardi di euro, venga trasferita ad Atene «al più presto possibile». Ma il problema vero, secondo diversi operatori di Borsa, non sono tanto le Borse depresse, quanto la combinazione di mercati finanziari deboli con la corsa dei rendimenti dei titoli di Stato di Paesi molto più strutturali per l'euro rispetto alla Grecia. La tensione si è infatti concentrata su Spagna e Italia, con lo spread Btp-Bund salito a 402 punti base alla fine delle contrattazioni ufficiali, e col loro rendimento ormai a quota 6%: sono i massimi dall'inizio di agosto, per alcune dottrine economiche la soglia di non ritorno. Ma non sono da meno Spagna e Francia: lo spread dei titoli iberici vola alto a 353,3 ma anche il differenziale dei titoli francesi, dopo aver toccato i 119 punti, si assesta appena più sotto a 115,5%.

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