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Rush finale per Bankitalia Torna in pista Bini Smaghi

Bini Smaghi  e Mario Draghi

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A meno di due settimane dall'insediamento di Mario Draghi al vertice della Banca Centrale europea, il governo non ha ancora sciolto il nodo del suo successore. Le forze in campo e i veti incrociati sono gli stessi delle scorse settimane. Nessun passo in avanti è stato fatto nonostante il danno di immagine e di credibilità per il governo verso l'Europa. Berlusconi ha continuato a prendere tempo sperando di allentare la morsa di Giulio Tremonti, pervicace sostenitore del direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli. Ma il ministro dell'Economia non ha ceduto di un passo. Anzi negli ultimi giorni la Lega è scesa pesantemente al suo fianco, ponendo una questione di etnia. Ovvero giungendo a rivendicare un candidato milanese in quello che viene vista dal Carroccio come la roccaforte della romanità. Ieri Umberto Bossi ha rilanciato questo leit motive dopo essersi intrattenuto alla Camera con Tremonti e Berlusconi, in un fitto colloquio. «Sia ben chiaro, la decisione spetta a Berlusconi ma dopo aver ascoltato tutti noi - ha detto il Senatùr - Però, con tutti quei romani, sarebbe meglio mettere a via Nazionale un milanese». E poi, qualora qualcuno non avesse capito, per dirla in modo esplicito: «io sono per Grilli, che è pure preparatissimo». Dalla Banca d'Italia intanto, continuano ad arrivare i segnali a sostegno del direttore generale Fabrizio Saccomanni che con l'appoggio di Draghi e il sostegno ufficioso del Quirinale, resta il candidato favorito. Stretto in questa morsa, Berlusconi, per allentare la tensione, ieri ha rimesso in gioco Lorenzo Bini Smaghi. «È una delle personalità nel novero» dei candidati, ha detto Berlusconi parlando con i giornalisti alla Camera. Per il membro del board della Bce, il premier aveva preso l'impegno con il presidente Sarkozy che avrebbe lasciato il posto a un francese. Nelle settimane scorse si era parlato per Bini Smaghi del vertice dell'Antitrust ma in questi ultimi giorni si starebbe intensificando il pressing di Parigi per un avvicendamento in tempi stretti. Il passaggio di Bini Smaghi a Via Nazionale risolverebbe questo problema oltre a rappresentare una soluzione di compromesso tra le richieste di Tremonti, della Lega e quelle di Bankitalia e dello stesso Draghi. Berlusconi ieri non ha nascosto che «ci sono ancora dei problemi» ma ha promesso che il nodo sarà sciolto in tempi brevi. Il meccanismo di nomina prevede che sia Berlusconi ad indicare il nome al Consiglio Superiore della Banca d'Italia, quindi al Consiglio dei ministri e poi al Capo dello Stato. Il Consiglio Superiore a cui spetta il primo, non vincolante ma incisivo parere, tornerà a riunirsi lunedì 24. I tredici consiglieri attendono così la comunicazione ufficiale da parte dell'esecutivo. Solo a quel punto si potrà convocare il Consiglio in riunione straordinaria.

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