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Si riducono o si dimezzano i costi delle lettere, spesso voluminose, su estratti conti e comunicazioni di trasparenza inviati per posta ma salgono le spese per bonifici, specie allo sportello, il bancomat e i canoni fissi.

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L'istitutodi Via Nazionale avvisa comunque come il costo medio scende anche perché cala il numero di operazioni. A parità di numero il risparmio scende e il costo medio si quantifica in 111,1 euro. Dove i conti correnti bancari segnano il passo è nel confronto con quelli postali, più convenienti sulle operazioni di trasparenza e le scritture informatiche, pressocché gratuiti per il Bancoposta. Al netto delle commissioni pagate su scoperti e finanziamenti la spesa media, rileva l'istituto centrale, si attesta sui 91 euro. La gran parte della «torta» (59%) è composta da spese fisse e il 25% da quelle variabili. Le fisse sono calate di 3,9 euro soprattutto per il taglio alle spese per l'invio di comunicazioni e trasparenza (-22,7 e -58% rispettivamente) oltre che dalle «altre spese fisse». Crescono invece i canoni base da 36,5 a 38,1 euro e quelli per il bancomat (da 3,7 a 4,2 euro), invariati per le carte di credito. Salgono anche le spese variabili (1,4 euro), un aumento «attribuibile per intero all'aumento delle commissioni» visto che è diminuita l'operatività. Si incrementano così le spese per i bonifici, «prevalentemente quelli disposti attraverso gli sportelli e dalle spese di scrittura». Per quanto riguarda le nuove commissioni per la messa a disposizione dei fondi (seppure non comparabili con le commissioni di massimo scoperto) sono «tendenzialmente più onerose nel caso di apertura di un fido». In caso di sconfinamento «le commissioni di massimo scoperto sono maggiormente penalizzanti per i correntisti». L'indagine mostra anche un altro aspetto del mondo dei conti correnti. L'importanza per i clienti e consumatori di monitorare di continuo i costi applicati e di confrontare le diverse offerte commerciali scegliendo quella più adatta per numero e tipo di operazioni svolte. I conti correnti bancari aperti da meno di due anni sono infatti più convenienti rispetto a quelli in essere da dieci anni che non hanno approfittato delle offerte lanciate dagli istituti di credito. La spesa media dei conti correnti più recenti è pari a 67,7 euro al netto delle commissioni per gli utilizzi a debito, 23 euro in meno rispetto alla media. Per i conti con più di 10 anni (42% del totale) la spesa sale a 101 euro

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