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Draghi: "L'Italia penalizza i giovani"

Il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi

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Le scarse prospettive occupazionali e di reddito delle giovani generazioni sono "uno spreco di risorse preziose" che "mette a repentaglio il futuro del paese". Lo ha affermato il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, in occasione del Seminario dell'Intergruppo Parlamentare per la Sussidiarietà svoltosi a Sarteano. "La crescita economica non può fare a meno dei giovani nè i giovani della crescita - ha sottolineato il numero uno di Palazzo Koch - In passato, soprattutto nella lunga fase di espansione che ha caratterizzato le economie avanzate dopo la guerra, questo duplice nesso si manifestava chiaramente nello sviluppo demografico e della produttività, nel progresso tecnico, nelle caratteristiche del capitale umano adatte a sostenere lo sviluppo". "Oggi non è più così - ha proseguito Draghi - Specialmente nel nostro paese le prospettive di reddito delle nuove generazioni sono piu' che mai incerte; il loro contributo alla crescita è frenato in vario modo dai nodi strutturali che strozzano la nostra economia". "Si stanno sprecando risorse preziose - ha osservato ancora il governatore di Bankitalia - stiamo mettendo a repentaglio non solo il loro futuro ma quello del paese intero".   "Le difficoltà incontrate dalle giovani generazioni devono preoccuparci. Non solo per motivi di equità - ha dichiarato Draghi - Vi e' un problema di inutilizzo del loro patrimonio di conoscenza, della loro capacità di innovazione. La bassa crescita dell'Italia negli ultimi anni è anche riflesso delle sempre più scarse opportunità offerte alle giovani generazioni di contribuire allo sviluppo economico e sociale con la loro capacità innovativa, la loro conoscenza, il loro entusiasmo". "La struttura dell'occupazione e gli strumenti di sostegno esistenti tendono a favorire le persone meno giovani o già occupate - ha sottolineato ancora il numero uno di via Nazionale - la perdita di posti di lavoro tra le persone con responsabilità familiari è stata frenata dalla minor incidenza di contratti di lavoro atipici e dall'ampio ricorso alla Cassa integrazione. La caduta dell'occupazione ha invece interessato in prevalenza i figli conviventi e quindi i nuclei familiari plurireddito". Inoltre - ha osservato Draghi - "Il legame tra i redditi da lavoro dei genitori e quelli dei figli è in Italia tra i più stretti nel confronto internazionale, più vicino ai valori elevati osservati negli Stati Uniti e nel Regno Unito che a quelli stimati per i paesi nordici e dell'Europa continentale. Il successo professionale di un giovane appare dipendere più dal luogo di nascita e dalle caratteristiche dei genitori che dalle caratteristiche personali come il titolo di studio conseguito". "Per assicurare condizioni di partenza meno diseguali ai giovani che si affacciano alla vita adulta può essere utile considerare strumenti redistributivi della ricchezza oltre che del reddito - ha detto ancora il governatore di Bankitalia - Una dotazione di capitale all'inizio della vita adulta puo' aiutare ciascun individuo a determinare più liberamente e più responsabilmente il proprio futuro, può consentire di avviare un'attività economica, meglio di un sostegno corrente di reddito spalmato su più anni; può permettere di acquisire un'istruzione universitaria, anche se non è necessariamente più efficace di un assegno di studio o della fornitura diretta di servizi".

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