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Scontro Lega-Tesoro su Edison

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Orala partita si gioca sullo spacchettamento Edipower. La trattativa si concentra dunque sul boccone più ghiotto delle centrali idroelettriche, su cui arrivano segnali come un possibile pressing del Governo per la nascita di un polo italiano delle rinnovabili. L'ipotesi fa naturalmente gioco alle parti italiane, come pure le possibili mosse ventilate nei giorni scorsi dal ministro dello Sviluppo Paolo Romani che ha precisato di non operare «in contraddizione né in contrapposizione con Edf. Su Edison non sto facendo l'imprenditore, faccio il Governo». L'idea invece di inserire un diritto di veto sulle imprese strategiche nazionali nel decreto Sviluppo è sorta e subito evaporata in giornata, dopo un'interrogazione della Lega in commissione Bilancio. Il sottosegretario al Tesoro Alberto Giorgetti ha però risposto ricordando la costituzione del Fondo strategico italiano. E ha aggiunto che un diritto di veto del Tesoro successivo a singole operazioni del Fondo strategico sarebbe «non coerente con la normativa dell'Ue», rischiando di far configurare il fondo come incompatibile alla disciplina degli aiuti di Stato (risposta «scritta di notte in stato di alterazione psico-fisica», ha replicato il leghista Polledri).

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