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Fiat, Marchionne: addio a Confindustria

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L'ad della Fiat Sergio Marchionne

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"Ti confermo che, come preannunciato nella lettera del 30 giugno scorso, Fiat e Fiat Industrial hanno deciso di uscire da Confindustria con effetto dal 1 gennaio 2012". E' quanto scrive l'amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, al presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. La missiva di Marchionne inizia così: "Cara Emma negli ultimi mesi, dopo anni di immobilismo, nel nostro Paese sono state prese due importanti decisioni con l'obiettivo di creare le condizioni per il rilancio del sistema economico. Mi riferisco all'accordo interconfederale del 28 giugno, di cui Confindustria è stata promotrice, ma soprattutto all'approvazione da parte del Parlamento dell'articolo 8 che prevede importanti strumenti di flessibilità oltre all'estensione della validità dell'accordo interconfederale ad intese raggiunte prima del 28 giugno". Dal 1 gennaio 2012 Fiat uscirà da Confindustria: l'ad del Lingotto ricorda che "la Fiat fin dal primo momento ha dichiarato a Governo, Confindustria e organizzazioni sindacali il pieno apprezzamento per i due provvedimenti che avrebbero risolto molti punti nodali nei rapporti sindacali garantendo le certezze necessarie per lo sviluppo economico del nostro Paese. Questo nuovo quadro di riferimento, in un momento di particolare difficoltà dell'economia mondiale, avrebbe permesso a tutte le imprese italiane di affrontare la competizione internazionale in condizioni meno sfavorevoli rispetto a quelle dei concorrenti". Ma, secondo Marchionne, "con la firma dell'accordo interconfederale del 21 settembre è iniziato un acceso dibattito che, con prese di posizione contraddittorie e addirittura con dichiarazioni di volontà di evitare l'applicazione degli accordi nella prassi quotidiana, ha fortemente ridimensionato le aspettative sull'efficacia dell'articolo 8. Si rischia quindi di snaturare l'impianto previsto dalla nuova legge e di limitare fortemente la flessibilità gestionale". "Fiat che è impegnata nella costruzione di un grande gruppo internazionale con 181 stabilimenti in 30 paesi - annuncia Marchionne - e non può permettersi di operare in Italia in un quadro di incertezze che la allontanano dalle condizioni esistenti in tutto il mondo industrializzato". Per queste ragioni, "che - sottolineal'ad - non sono politiche e che non hanno nessun collegamento con i nostri futuri piani di investimento, ti confermo che, come preannunciato nella lettera del 30 giugno scorso, Fiat e Fiat Industrial hanno deciso di uscire da Confindustria con effetto dal 1 gennaio 2012. Stiamo valutando la possibilità di collaborare, in forme da concordare, con alcune organizzazioni territoriali di Confindustria e in particolare con l'Unione industriale di Torino". L'ad del Lingotto informa Marcegaglia che "da parte nostra, utilizzeremo la libertà di azione applicando in modo rigoroso le nuove disposizioni legislative. I rapporti con i nostri dipendenti e con le organizzazioni sindacali saranno gestiti senza toccare alcun diritto dei lavoratori, nel pieno rispetto dei reciproci ruoli, come previsto dalle intese già raggiunte per Pomigliano, Mirafiori e Grugliasco". L'uscita da Confindustria "è una decisione importante - conclude Marchionne - che abbiamo valutato con grande serietà e attenzione, alla quale non possiamo sottrarci perché non intendiamo rinunciare a essere protagonisti nello sviluppo industriale del nostro paese". Mirafiori produrrà un suv Jeep: Fiat conferma l'intenzione di installare nello stabilimento di Mirafiori la versione più aggiornata di una delle tre principali architetture sulla quale saranno prodotti diversi modelli dei vari marchi. E' quanto si apprende da un comunicato Fiat. L'installazione degli impianti produttivi inizierà nel 2012 mentre l'inizio della produzione del primo modello, un SUV a marchio Jeep, è previsto per la seconda metà del 2013. "Questo è un passo importante nei nostri piani di rinnovo del sistema produttivo in Italia collegato all'andamento dei mercati e all'ampliamento della rete distributiva resa possibile dall'integrazione con il Gruppo Chrysler", ha commentato Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat e Chrysler Group. "Questa architettura avanzata ci permetterà di disporre delle più aggiornate piattaforme per lo sviluppo dei nostri marchi e, ancora più importante, di beneficiare a pieno della completa offerta di motori e trasmissioni di Fiat e Chrysler". La produzione dell'Alfa Romeo Mito, incluse nuove versioni e aggiornamenti, viene confermata per lo stabilimento di Mirafiori. Dopo l'annuncio avvio negativo per Fiat (-4,30) e Fiat Industrial (-3,09%) a Piazza Affari. Il gruppo lascerà l'associazione a partire dal 1 gennaio prossimo.  

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