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La banca torni al ruolo di motore della ripresa

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Comeposso tutelare i risparmi si chiede l'uomo comune? Il piccolo imprenditore potrà ottenere prestiti per mandare avanti l'azienda e fare gli investimenti necessari? Il mattatore del sistema è la banca. La sua immagine non è delle migliori ed è un peccato perché non è giusto il giudizio negativo. Il cambiamento economico in atto però impone un ripensamento sul modo di fare banca. Il nostro sistema, basterebbe sfogliare la stampa di qualche anno fa, è stato considerato da chi sa di latino, retrogrado. Non all'altezza dei tempi. Mancante, fortunatamente, di elementi costitutivi. Matematica e operazioni esotiche. L'introduzione del nuovo T.U. ha modificato il sistema. Sono entrate nel mercato le Fondazioni definite da Amato, Frankenstein. Tanti pezzi di carne senz'anima. Il quesito è questo. Il sistema bancario ha un'anima o è un robot? Il problema non è di poco conto. La banca deve tornare a rimettere l'uomo nel centro della sua attività. L'uomo con tutti i difetti e pregi, ma con la sua anima. Questa conferisce la sensibilità di guardare con attenzione a quella miriade di piccole e medie aziende che rischiano il giallo. I cinesi avanzano e conquistano senza il rispetto delle regole. Dalla banca deve arrivare un segnale. Cominciando dal personale che va incentivato reso cosciente del lavoro e responsabilizzato. La banca non è più il ricovero di chi non trova lavoro. Chi vi entra deve capire che la banca è il Tempio che custodisce il risparmio che va indirizzato a sostegno delle attività produttive. Oggi, come non mai, è indispensabile per la ripresa, il ruolo della banca - che ha quale principale asset il personale, che deve avere orgoglio, fiducia, spirito di sacrificio. E attenzione al territorio.

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