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Corre l'utile delle Ferrovie

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La Freccia Rossa

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Continuano a migliorare i risultati economici di Ferrovie dello Stato Italiane, che chiude il primo semestre dell'anno con un utile di 90 milioni. A farlo sapere è l'amministratore delegato Mauro Moretti, al margine di un convegno sulla security ferroviaria. «Si tratta - spiega Moretti – di un miglioramento di oltre il 100% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno». A migliorare, specifica l'ad, sono stati tutti i settori in cui è attiva Ferrovie. «In particolare – sottolinea – abbiamo avuto buoni risultati sulla lunga percorrenza a mercato puro, come l'alta velocità, e un importante miglioramento nel settore merci». Positiva anche la gestione operativa, «in linea con il miglioramento generale». E che permetterà di rispettare, quest'anno, i limiti imposti dal budget. «Contiamo di chiudere bene l'intero anno, con un utile in aumento rispetto al 2010», aggiunge Moretti. «Ciò vuol dire avere oramai stabilizzato la situazione economica dell'azienda, con la riduzione dei debiti che abbiamo ereditato, pari a 350 milioni di oneri finanziari all'anno, e proseguire nel piano di investimento». Una buona notizia, che arriva in un momento di incertezza dovuta ai tagli imposti alla Regioni dalla manovra. Che, secondo Filt Cgil, Cisl e Uiltrasporti, potrebbero valere circa un miliardo. Una stima che Moretti, per ora, smentisce. Assicurando, anzi che al momento la manovra non ha portato «conseguenze dirette su Ferrovie dello Stato Italiane. Anche perché i tagli riguardano le Regioni: saranno loro a valutare cosa fare. Può darsi che i tagli ai ministeri riguardino anche noi, soprattutto per quanto riguarda l'infrastruttura, ma al momento non lo sappiamo. La scorsa settimana abbiamo inviato alle Regioni lettere con la richiesta di conferma dei contratti e fino ad ora non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Certo è che se i tagli dovessero venire trasferiti direttamente sui contratti di trasporto ferroviario la situazione sarebbe difficile, ma non sta a noi decidere cosa fare». Per mitigare le eventuali riduzioni sul trasporto ferroviario locale, Moretti suggerisce di adeguare le tariffe al livello europeo. «Ma anche queste», chiosa, «sono decisioni politiche». L'entità e l'effetto su Ferrovie dei possibili tagli non è l'unica querelle tra Moretti e i sindacati, che minacciano sciopero per il rinnovo dei contratti. «Abbiamo detto ai sindacati che abbiamo concorrenti con un costo del lavoro orario inferiore al nostro del 40% e - sottolinea - vorremmo avere un trattamento simile. E questa richiesta non mi sembra certo un'offesa: forse non hanno capito che nel settore ormai c'è la concorrenza. Per questo ci vogliono regole uguali per tutti e un contratto unico di riferimento, e poi ci possono essere i contratti aziendali. Straordinario come lo stesso soggetto rappresentante dei lavoratori riesce a firmare contratti diversi a seconda degli operatori che ha davanti. Questo succede solo in Italia: in Germania non sono le aziende ma i sindacati che vogliono un contratto unico per ogni settore».

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