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Tremonti: "I nostri conti meglio di altri"

Il ministro dell'Economia Tremonti

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«Servono interventi straordinari, la crisi in Europa continua». Giulio Tremonti si guarda bene dall'affrontare a Washington, all'assemblea del Fondo Monetario internazionale, le questioni italiane. Si a fare una difesa d'ufficio contro le Cassandre che proliferano nel Paese: «Come al solito l'Italia viene vista molto meglio dal di fuori che dall'Italia stessa. Siamo messi molto meglio di quanto si possa immaginare, i nostri conti sono valutati positivamente. Abbiamo fatto molto più di altri ora dobbiamo fare di meno. Ma bisogna fare di più per la crescita, attraverso un'azione collettiva». Poi parla del quadro internazionale. Dice che «l'Europa è l'epicentro della crisi ma può farcela. Servono però strumenti straordinari». A Washington è arrivato anche il messaggio del Governatore della Banca d'Italia e prossimo presidente della Bce, Mario Draghi. La crisi dei mercati si può vincere, ha detto, ma occorrono riforme strutturali del sistema finanziario con scadenze certe. «Il sistema finanziario deve continuare a riparare e a rafforzare i suoi bilanci per offrire una resistenza agli choc» è il diktat di Draghi. «Gli eventi più recenti hanno sottolineato la necessità di premere per attuare pienamente il programma di riforma finanziaria globale per stabilizzare le istituzioni finanziarie, i mercati e le infrastrutture». Il Governatore spiega che «i rischi sul sistema finanziario e sui debiti sono strettamente intrecciati. I governi devono giocare il loro ruolo, rafforzando le loro posizioni di bilancio e irrobustendo la competitività, attraverso riforme strutturali da realizzare in tempi stretti». Ma il successo delle riforme finanziarie «dipende dalla piena e globale attuazione delle politiche concordate». Draghi individua le aree chiave per lo sviluppo delle regole e la loro attuazione. «Si tratta della gestione delle istituzioni finanziarie sistematicamente importanti, le banche ombra e il monitoraggio dell'attuazione delle norme».   Il Financial Stability Board «sta finalizzando» alcune raccomandazioni per le istituzioni sistematicamente importanti che saranno presentate al G20 di novembre. «Il primo documento riguarderà un piano ampio di misure politiche per migliorare la capacità delle autorità di risolvere le istituzioni sistematicamente importanti da risolvere e proporrà azioni per migliorare i regimi di risoluzione nazionale e gli strumenti. Il secondo documento metterà in evidenza una metodologia per valutare l'importanza sistema globale delle banche». «L'Fsb sta sviluppando raccomandazioni per rafforzare la supervisione e la regolamentazione delle banche ombra. Un elemento importante è rafforzare il monitoraggio del settore. La crisi ha dimostrato che il sistema delle banche ombra può essere fonte di rischio sistemico, sia direttamente sia tramite le interconnessioni con il normale sistema bancario». Preoccupazioni condivise da Juergen Stark, membro del consiglio esecutivo della Bce. «La crisi globale è lungi dall'essere finita. È un errore ritenere che la politica monetaria possa risolvere i problemi strutturali che stiamo affrontando». L'International Monetary and Financial Committee (Imfc), il braccio operativo del Fondo Monetario Internazionale ha delineato in un documento la situazione: «l'economia globale è in una fase pericolosa e serve un'ampia azione. La strategia è riportare a livello sostenibile i conti pubblici, assicurando che la ripresa economica continui». Nel documento finale del Fmi si legge che «i 17 Paesi dell'eurozona dovranno fare tutto ciò che è necessario per dare soluzione alla crisi del debito sovrano e assicurare la stabilità finanziaria dell'area dell'euro sia nel suo complesso sia per ciò che concerne i singoli stati membri».

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