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Sprint di Saccomanni per il dopo Draghi

Il direttore generale di Bankitalia Fabrizio Saccomanni

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Non si è ancora al livello di investitura ufficiale. Ma la prima presa di contatto ieri tra il premier Silvio Berlusconi e il direttore generale della Banca d'Italia, Fabrizio Saccomanni, ha alzato vertiginosamente le sue quotazioni per sedersi sulla poltrona presto lasciata vuota da Mario Draghi che andrà alla Banca Centrale Europea. Il passaggio di poteri con il presidente della Eurotower, Jean Claude Trichet, è previsto ufficialmente il prossimo primo novembre. In realtà nel corso della convocazione a Palazzo Chigi non si sarebbe parlato della successione a Palazzo Koch. L'incontro è avvenuto al termine di una settimana nella quale i mercati sono stati al centro dell'attenzione delle istituzioni e al centro dei colloqui ci sarebbe stato l'annuncio degli interventi, per favorire la liquidità del sistema bancario europeo, da parte delle cinque più potenti banche centrali del mondo: la Fed, la Bce, la Bank of Japan, la Bank of England e la Swiss National Bank. Insomma in questo momento di forti tensioni sui mercati finanziari il Cavaliere ha preso ulteriori informazioni sulle strategie concordate tra gli istituti centrali per contrastare la speculazione. Il segnale di una semi investitura però è altrettanto chiaro. L'incontro durato circa mezz'ora è la prima presa di contatto tra il candidato naturale alla successione di Draghi, principale sponsor della soluzione interna, e il premier, uno dei protagonisti dell'iter per la designazione del nuovo governatore. Carica per la quale attualmente sembrano rimasti in pista soltanto Saccomanni e il direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli, le cui quotazioni però sarebbero scese nell'ultimo periodo.  La scelta di Berlusconi a favore dell'attuale direttore generale di via Nazionale avrebbe una motivazione ben precisa. La stretta vicinanza e concordanza di vedute di Saccomanni con il prossimo governatore della Bce potrebbe essere interpretata in questo momento di turbolenze e di attacco al nostro paese come un segnale di continuità e di affidabilità dell'Istituto. Quanto al processo di nomina quella del numero uno della Banca d'Italia è disposta con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentito il parere del Consiglio superiore della stessa Bankitalia. La sua carica, fino al 2005 senza limite di mandato, dura sei anni, rinnovabile una sola volta (gli altri membri del Direttorio, invece, durano in carica 5 anni ma sono rieleggibili). Draghi, nono governatore della Banca d'Italia, ha ricevuto il mandato il 29 dicembre 2005 e si è ufficialmente insediato il 16 gennaio 2006. È stato il primo governatore con mandato a termine: la sua carica sarebbe dunque scaduta alla fine di quest'anno. A favore di Saccomanni gioca anche il suo profilo internazionale. Lo stesso che caratterizza anche il curriculum di Ignazio Visco, il vicedirettore generale considerato da molti come il favorito per prendere il posto attualmente occupato da Saccomanni.

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