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Borse, venerdì nero per l'Europa

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Un operatore di Borsa

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Le tensioni sui debiti sovrani dei Paesi europei e le dimissioni del rappresentante tedesco dall'esecutivo della Bce, Juergen Stark, affondano le borse europee. Lo Stoxx 600, che riflette l'andamento di 600 titoli di grande, media e piccola capitalizzazione in 18 paesi d'Europa, ha perso il 2,55%, bruciando cosi' 148,2 miliardi di euro di capitalizzazione. Chiudono con segno negativo tutte le Piazze europee. Il Ftse 100 di Londra perde il 2,35% a 5.214,65 punti, il Dax di Francoforte lascia il 4,04% a 5.189,93 punti e il Cac 40 di Parigi mostra un ribasso del 3,6% a 2.974,59 punti. A Madrid, l'Ibex chiude la giornata di scambi in passivo del 4,44% a 7.910,2 punti. In deciso calo anche a Piazza Affari, al termine di una seduta che si era già aperta con il segno meno, ma che ha peggiorato la situazione dopo le dimissioni di Stark, che ha riportato in primo piano tutte le tensioni sul debito Ue e sull'idea degli eurobond. L'indice Ftse Mib ha fatto segnare nel finale un -4,93% a quota 14.020 punti, mentre l'Ftse Italia All-Share cede il 4,53% a 14.912 punti. In calo anche l'Ftse Star, che lascia sul terreno il 2,22% a quota 9.474 punti. Fra i maggiori ribassi del listino, invece, male il comparto dei bancari con Unicredit che cede oltre 8 punti percentuali, ma in calo anche Banco Popolare, Intesa Sanpaolo, Mediolanum e Fiat Industrial.

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