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Manovra, Tremonti rassicura la Ue

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Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti

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Cresce il pressing dell'Europa sull'Italia in attesa del varo della manovra e il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, scende direttamente in campo per rassicurare gli interlocutori istituzionali europei sulla determinazione dell'Italia a rispettare gli impegni presi e sulla validità delle misure decise per combattere l'evasione. Ieri, mentre il nervosismo è tornato a serpeggiare sui mercati con l'aumento dello spread Btp-Bund, da Bruxelles e Francoforte sono giunte nuove sollecitazioni a stringere i tempi, a rispettare gli impegni presi e a non contare troppo sugli introiti che dovrebbero arrivare dalla lotta all'evasione. Tremonti ha avuto un colloquio telefonico avuto in serata con il commissario Ue agli affari economici e monetari, Olli Rehn. I due, secondo quanto ha riferito Amadeu Altafaj, portavoce di Rehn, hanno concordato che «una decisa lotta all'evasione fiscale è un importante componente di un pacchetto credibile» di misure di aggiustamento ed è «la chiave per l'accettabilità sociale delle necessarie misure correttive». Tuttavia lo stesso Altafaj ha ribadito che «l'esperienza maturata in molti Paesi membri indica chiaramente che è difficile quantificare con precisione l'impatto sul gettito». Bruxelles insiste anche sulla necessità che «le misure di sostegno alla crescita siano adeguatamente enfatizzate». Nel colloquio con Rehn, Tremonti ha anche assicurato che «la manovra è totalmente solida nei saldi di copertura» e che il totale cambiamento di strategia nella lotta all'evasione consentirà di incassare 700 milioni di euro nel 2012 e 1,6 miliardi nel 2013. Dopo alcuni giorni di silenzio sulle «evoluzioni» della manovra è tornata a farsi sentire anche la Bce. Il suo presidente, Jean-Claude Trichet, in un'intervista al Sole 24 Ore, ha sottolineato come sia «essenziale che gli obiettivi annunciati» in materia di risanamento dei conti «siano pienamente confermati e concretizzati». Tutto ciò, per Trichet, è «decisivo per consolidare la qualità e la credibilità della strategia italiana». In questo contesto occorre introdurre tutte quelle misure capaci di far esprimere l'enorme potenziale italiano per rilanciare la crescita di «un'economia ingessata». Ma l'Italia ce la può fare e la Germania ha «piena fiducia» sulla capacità di questo governo. Che alla fine, secondo il portavoce della cancelliera, Angela Merkel, «approverà le misure necessarie per ottenere gli effetti attesi sul bilancio pubblico».  

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