Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Il Tesoro passa l'esame dei mercati

Borse

  • a
  • a
  • a

Nel mare magnum della cattive notizie trovarne una buona è una rarità. Eppure una piccola rassicurazione, ieri, è comunque arrivata. Il Tesoro ha passato l'esame di agosto e l'asta dei Bot (i Buono ordinari del Tesoro) a 12 mesi, tenuta nella mattinata di ieri prima dei crolli vertiginosi delle Borse, ha fatto il pieno di domanda con un ritorno della domanda degli stranieri e un calo dei rendimenti che, seppure ancora lontani dai livelli di appena qualche mese fa, sono scesi sotto il 3%. Via Venti Settembre ha tirato così un sospiro di sollievo e contenuto così il costo del debito. In cassa entrano soldi freschi da restituire tra 365 giorni ma, e questa è la migliore notizia, il Tesoro porta a casa un segnale di fiducia in un momento di clima rovente sui mercati e guarda con più serenità al mese cruciale di settembre quando si avrà una lunga serie di aste. Certo ha aiutato il sostegno della Bce che da lunedì scorso ha cominciato a comprare i titoli dello stato italiani o quantomeno monitora con attenzione gli spread con i Bund tedeschi ed è presente sul mercato secondario. Acquisti mirati sono utilizzati per raffreddare il livello dei titoli di stato italiani. Anche se lo scivolone delle borse alle fine della giornata lo ha riportato vicino quota 300 punti. L'interesse per i Bot tuttavia è anche frutto di una sostanziale appetibilità della «carta» italiana. Quella collocata ieri renderà il 2,959% lordo, in un momento di incertezza economica, inflazione sempre in agguato e tassi Eonia a 1 anno bassi intorno allo 0,81%. Un buono e sicuro guadagno quindi sia per i risparmiatori, colpiti dal crollo delle azioni, che per gli investitori istituzionali e le tesorerie delle banche. L'asta di ieri ha registrato una domanda quasi doppia (il rapporto con l'offerta è salito al record annuale di 1,94) di 12,6 miliardi contro i 6,5 dell'importo previsto. I rendimenti sono scesi così dal 3,67% dell'asta del mese scorso al 2,959%, un livello ancora alto rispetto ai 2,147 di giugno ma, come hanno riferito gli operatori, «soddisfacente per il Tesoro e sotto la soglia del 3%». Alla vigilia ci si attendeva un livello intorno al 2,7% ma l'alta volatilità ancora presente sui mercati e i dubbi che persistono sul comportamento del governo italiano ha fatto ritoccare verso l'alto la cedola. Nel complesso, ripetono analisti e operatori, per il Tesoro italiano è comunque un buon successo anche perché hanno partecipato investitori stranieri e italiani in buon numero oltre che i risparmiatori, da sempre tradizionale bacino di utenza dei Bot. «L'asta odierna (di ieri ndr) - ha aggiunto un analista - permette all'Italia di guardare con più serenità al futuro». Il nostro paese infatti deve affrontare la scadenza di 75 miliardi di euro prima della fine dell'anno, con una necessità di rifinanziarne 80 miliardi per coprire il deficit. Secondo il calendario del Tesoro gran parte delle scadenze è concentrata a settembre, con 46 miliardi. Un mese cruciale anche perché a quella data la Bce conta che l'Italia abbia già approvato concretamente le misure per anticipare di un anno il pareggio di bilancio e passare così la mano al fondo salva stati per agire sul mercato secondario. Intanto sul fronte dei rendimenti e della differenza con quelli tedeschi ieri dopo aver aperto a 284.44 punti ed essere scesi sotto i 280 punti, sono tornati sopra i 290 punti.

Dai blog