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La manovra fa male all'auto

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Auto, una catena di montaggio

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La contrazione dei consumi, le misure introdotte dalla manovra economica a cominciare dal superbollo, la corsa inarrestabile del prezzo della benzina, sono tutti fattori che si sono abbattuti sul mercato dell'auto come una mannaia. Per trovare numeri così negativi bisogna tornare indietro al 1983. La battuta d'arresto delle vendite è consistente: a luglio -10,7% (poco più di 137mila immatricolazioni) mentre il bilancio di sette mesi è di -12,7%. Sul mercato, spiegano gli esperti, pesa l'incertezza dell'economia ma soprattutto il lievitare dei costi di gestione delle quattro ruote. Per il Centro Studi Promotor (csp) il dato di luglio «accusa proprio il colpo della stangata introdotta dalla manovra finanziaria» tra aumenti delle accise e superbolli. Il numero delle auto immatricolate dal gruppo Fiat a luglio è calato dell'8,39% rispetto a luglio 2010. Il Lingotto ha immatricolato 41.580 vetture contro le 45.392 di luglio 2010. Il risultato ottenuto da Fiat sulle immatricolazioni auto a luglio in realtà «è migliore rispetto a quello del mercato». Le immatricolazioni, affermano a Mirafiori, sono state 41.600 (con un calo dell'8,4 per cento, inferiore a quello complessivo), per una quota del 30,3 per cento, in crescita di 0,8 punti percentuali rispetto all'anno scorso. In generale, anche in luglio, come già a giugno, fanno notare, «il mercato italiano dell'auto segna il passo». Infatti, le vendite di vetture nuove sono state 137 mila, il 10,7 per cento in meno rispetto alle 154 mila di luglio 2010. Nei primi sette mesi dell'anno sono state immatricolate 1 milione 151 mila auto, il 12,7 per cento in meno nel confronto con lo stesso periodo del 2010. Oltre a Delta e Musa e alla Ypsilon tre porte - spiega il Lingotto -, ha iniziato a contribuire ai risultati del brand anche la nuova Ypsilon, della quale ne sono già stati immatricolati dal lancio a oggi quasi 6.200 mila esemplari. Il brand Fiat totalizza più di 28.500 le vetture immatricolate, il 12,1% in meno rispetto a un anno fa. La quota è del 20,8%, con 0,3 punti percentuali di calo in confronto a luglio 2010. Alfa Romeo chiude luglio con oltre 4.800 immatricolazioni, il 3,15% in meno rispetto a un anno fa. La quota è in crescita al 3,5%, rispetto al 3,2% di un anno fa. Gli esperti del settore puntano il dito contro la manovra economico finanziaria che ha addossato nuovi costi all'auto e allontanato ancor di più le famiglie dalla propensione all'acquisto. Secondo Csp la manovra ha scoraggiato ancor di più gli acquisti già indeboliti dal caro-carburante, dagli aumenti di Ipt e imposte sull'assicurazione e soprattutto dalla debolezza dell'economia reale. Gli acquisti per l'automobile - osserva l'Unrae - sono scesi del 15,7% nei primi sei mesi di questo anno, passando dai 14,2 miliardi di euro dello stesso periodo del 2010 ai 12 attuali. E l'andamento degli ordini non lasciano sperare niente di buono: a luglio si è registrato un calo del 5% sul livello già basso del pari mese 2010. Secondo il presidente dell'Anfia, Eugenio Razelli, «perchè si registri un'accelerazione dei consumi occorre garantire una mobilità accessibile nei costi». Quanto ai concessionari, denunciano lo scenario allarmante del settore. «Senza un piano di interventi strutturale e pluriennale, da condividere a livello centrale con tutti i protagonisti della filiera automobilistica - osserva Federauto - la situazione già fragile può precipitare con rischi incalcolabili su un comparto che pesa il 12% del Pil e coinvolge 1.600.000 persone». Il calo è trasversale, colpisce le sportive Porsche (-44%) come le economiche Mazda (-45%), e risparmia pochissime case, soprattutto quelle che operano nei settori bassi del mercato come la low-cost Dacia (+134%) o le coreane Hyundai e Kia (rispettivamente +52 e +28%).

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