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Nel terzo trimestre Pil italiano quasi nullo

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Ea fine 2011, secondo le previsioni del centro studi di Confcommercio, si fermerà ad un risicato +0,8%, meno delle precedenti stime, e meno di quanto previsto dal governo. Gli ultimi dati confermano uno scenario in peggioramento rispetto alle analisi precedenti. In un contesto generale difficile, con la crescita mondiale che «perde colpi», per il centro studi di Confindustria «per l'Italia si profilano debolezza della domanda interna, minor forza di quella estera, ripercussioni dalle violente turbolenze finanziarie globali, stretta sui conti pubblici». Così «la crescita sarà quasi nulla nel terzo trimestre dopo che nel secondo si è avuto un aumento dell'1,6% della produzione industriale, concentrato nella prima parte del periodo, che ha originato una temporanea accelerazione del Pil». Quanto alle stime di Confcommercio (che ha rivisto in ribasso le previsioni del Pil 2011 dall'uno allo 0,8%), pesano anche gli «effetti recessivi» legati alla manovra varata la scorsa settimana: per il presidente, Carlo Sangalli, «inesorabilmente il taglio delle agevolazioni fiscali e il prevedibile aumento complessivo delle tasse avranno un ulteriore effetto depressivo su crescita e consumi».

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