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Draghi: altri tagli o nuove tasse

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Tremonti e Draghi

Tremonti: la manovra sarà rafforzata

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Le banche italiane sono solide e hanno dimostrato la loro capacità di "resistenza e di reazione in tempi gravi". Supereranno "ampiamente" gli stress test i cui risultati saranno resi noti venerdì. Lo ha sottolineato il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, intervenuto all'assemblea dell'Abi. "Abbiamo insistito - ha detto Draghi - perchè le banche realizzassero tempestivamente aumenti di capitale. Non solo per la necessità di adeguarsi progressivamente ai nuovi standard internazionali ma perchè la situazione oggi lo richiede. La risposta è forte e ha dato torto agli scettici. Gli azionisti, inclusi i maggiori istituti nazionali, hanno saputo vedere la necessità dell'intervento. Dall'inizio dell'anno le banche italiane hanno deciso o realizzato ingenti aumenti di capitale". "Le banche - ha aggiunto il governatore - si sono preparate per tempo, come avevamo chiesto agli stress test europei, i cui risultati verranno diffusi tra qualche giorno. Siamo certi che saranno ampiamente al di sopra del limite di riferimento, pari al 5% del core tier I ratio". L'ITALIA PUO FARCELA L'Italia può contare su "fattori favorevoli" per proseguire sulla strada del risanamento dei conti e superare le minacce dell'emergenza. Ma deve trovare "un intento comune, al di là degli interessi particolari e di fazione". Questo il monito lanciato dal governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, nel corso del suo intervento all'assemblea annuale dell'Abi. Per procedere "nell'azione di risanamento dei conti pubblici, per superare l'emergenza che oggi minaccia le prospettive dell'economia, per avviare l'Italia su un sentiero stabile di crescita - ha sottolineato il governatore - possiamo fare leva su fattori favorevoli". L'Italia infatti può contare su un "indebitamento del settore privato e di un debito netto complessivo del paese verso l'esterno entrambi contenuti". Inoltre le banche italiane "sono solide: sono uscite senza danni rilevanti dalla crisi finanziaria che ha invece scosso grandi istituti esteri". Inoltre il paese può contare su risorse come "l'iniziativa individuale, la capacità di innovare, l'energia nel lavoro". Ma per risucire al meglio - ha concluso Draghi - "dobbiamo avere fiducia nelle possibilità di crescita della nostra economia. Dobbiamo trovare un intento comune, al di là degli interessi particolari e di fazione. Dobbiamo riscoprire un agire per il bene di tutti".   INEVITABILI PIU TASSE Le tasse rischiano di aumentare se non ci saranno altri tagli alla spesa pubblica con la manovra economica. E' il richiamo lanciato dal governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, secondo cui "avendo anticipato le usuali scadenze occorre definire in tempi rapidissimi il contenuto delle misure ulteriori volte a conseguire il pareggio di bilancio nel 2014. A questo soprattutto guardano oggi i mercati. Esistono rischi - ha sottolineato - che questi provvedimenti distorcano l'impianto della correzione, opportunamente basato sostanzialmente su tagli delle uscite". "Se non si incide anche su altri voci di spesa - ha aggiunto Draghi all'assemblea annuale dell'Abi - il ricorso alla delega fiscale e assistenziale per completare la manovra nel 2013-2014 non potrà però evitare un aumento delle imposte".   RIFORME STRUTTURALI Oggi più che mai è necessario avviare le riforme strutturali. E' questo il messaggio che il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, ha lanciato in occasione dell'assemblea dell'Abi, "Quelle riforme strutturali invocate per anni sono oggi ancora più essenziali", ha avvertito Draghi nel suo intervento. Il governatore della Banca d'Italia ha ricordato che "per anni il costo del credito nelle varie parti dell'area euro non si è discostato significativamente da quello prevalente in Germania". Inoltre "gli spread sui titoli sovrani rispetto al Bund tedesco sono rimasti a lungo su livelli modesti e i tassi praticati dalle banche hanno riflesso la credibilità di cui godevano i titoli pubblici dei paesi dell'euro". Ma oggi, secondo Draghi, il panorama è cambiato: "Non è nè sarà più così: la solvibilità degli stati sovrani non è più un fatto acquisito ma va guadagnata sul campo con una crescita alta e sostenibile, possibile solo con i conti in ordine". E il costo del credito "riflette oggi questa nuova condizione: è più elevato per i paesi a bassa crescita e con finanze pubbliche deboli". Dunque "il prestito di credibilità elergito dai paesi più forti dell'area euro - ha ammonito il governatore - è venuto a scadenza: dovremo crescere senza farvi conto. Quelle riforme strutturali invocate sono oggi ancora più essenziali".

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