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Il risparmio va spinto verso attività produttive

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VincenzoBoccia presidente della Piccola Industria di Confindustria l'ha detto chiaramente «guai se si dovesse verificare una restrizione del credito alle imprese. Sarebbe un danno, si rischia di indebolire una ripresa che è già a macchia di leopardo nel paese». Boccia teme gli effetti Basilea 3 sulla economia reale. Il restringimento del credito alle imprese mentre si cerca di cogliere la ripresa potrebbe avere effetti devastanti. L'Italia è la patria di tante piccole aziendine, per lo più a carattere familiare, che comunque progrediscono creano ricchezza e danno benessere alle famiglie. Si dice che queste imprese devono crescere, perché restando nani alla lunga potrebbero non reggere alla concorrenza e avere problemi nei passaggi generazionali. Questo tipo di aziende sono a governo personale. I figli cresciuti in questo ambiente famigliare sono per lo più pronti a raccogliere il testimone paterno. Talvolta però sbarellano e l'iniziativa va a farsi benedire. Le normative europee impongono alle banche regole sempre più stringenti. La prassi della conoscenza personale non basta più. Anche perché il banchiere del territorio è una figura scomparsa. Abi e Borsa Italiana hanno firmato un accordo chiamato Ipo Bank Facility per consentire un più facile accesso al credito alla PMI che si quota. L'argomento è stato affrontato da Il Tempo (19.5.2011) che ha proposto la tutela dei piccoli risparmiatori al fine di invogliarli a sottoscrivere azioni di PMI quotate. Va evitata la roulette borsistica. Serve poco. Non basta incentivare e facilitare il ricorso al debito. Va spinto il risparmio verso attività produttive che diano valore e non dispiaceri.

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