Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Benzina più cara, per Fus e immigrati

default_image

  • a
  • a
  • a

Aportarli è un doppio aumento in tre giorni delle accise che, secondo i consumatori, graverà sugli automobilisti con una stangata da 488 euro in un anno. Già ieri, con il rincaro delle accise di 4 centesimi al litro su benzina e diesel deciso dal Governo per fronteggiare l'emergenza immigrati, la benzina è arrivata a 1,59 euro al litro. E domani primo luglio scatterà il secondo aumento dell'imposta destinato a sostenere il Fondo unico per lo spettacolo (Fus). Il rincaro delle accise di 4 centesimi per l'emergenza immigrati, che è in vigore da ieri e resterà per tutto il 2011, è stato recepito questa mattina da tutte le compagnie petrolifere, che hanno aumentato i prezzi raccomandati di verde e diesel di 4,8 centesimi al litro, con l'eccezione Tamoil e TotalErg (aumentano rispettivamente di 4 e 3,8 centesimi). Domani primo luglio le accise dei due prodotti saliranno ancora, di altri 0,19 centesimi/litro, con lo scattare della fase due dell'aumento modulare deciso dall'esecutivo con il decreto omnibus per finanziare il Fondo per la cultura. L'effetto accise fa volare la benzina a sopra quota 1,59 euro al litro, interrompendo l'ondata di ribassi dei giorni scorsi: secondo il monitoraggio di Quotidiano Energia, la verde oscilla oggi tra 1,576 euro al litro di Eni e 1,593 euro di Shell. Per il diesel invece si passa dall'1,455 euro di Eni all'1,479 euro di Shell. Il Gpl si posiziona tra lo 0,740 euro di Eni allo 0,756 di Shell. Insorgono le associazioni dei consumatori, che accusano il Governo di mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Adusbef e Federconsumatori calcolano che, considerato il doppio aumento delle accise (dal primo luglio l'imposta arriverà a 61,3 cent litro, con un aumento di 6 cent litro tra accise e Iva), i cittadini pagheranno rispetto all'anno scorso per i propri pieni di benzina 488 euro in più tra costi diretti e indiretti.

Dai blog