Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Italia sotto attacco. Torna la paura

default_image

  • a
  • a
  • a

Quasi ora di pranzo. Ricognizione sui principali siti di informazione generalista, dalla Repubblica al Corriere. Occhiatina su Facebook. Tengono banco le seguenti notizie in ordine sparso: Bisignani e il solito circo della P4; Rifiuti a Napoli; Vieniviaconme a La7; Gonne al vento e feste dell'Unità; La Canalis ha lasciato Clooney o Clooney ha lasciato la Canalis? Seguono varie di cronaca nera, sport, gli ottant'anni di Emilio Fede e la nomina di Draghi alla Bce. Giusto un'occhiata alla Borsa, mentre l'Italia sta per attovagliarsi e sentire al tg l'ultima intercettazione dei lobbisti alla pummarola. E in Borsa è scoppiato il panico, l'inizio di una giornata di ordinaria follìa. Tecnicamente si chiama “Flash crash” e in tarda mattinata si è abbattuto per quasi mezz'ora sulle banche quotate. Altro che P4. Ecco la cronaca del mezzogiorno di fuoco a Piazza Affari. La giornata comincia con con rialzo del Ftse Mib, il listino principale, dell'1,3%. Piazza Affari viaggia tranquilla attorno al +1% in scia ai mercati del Vecchio Continente che beneficiano dell'accordo di austerity raggiunto dalla Grecia con l'Unione Europea e l'Fmi. A rialzare la testa ci sono anche i bancari con UniCredit che sale dello 0,97% e Intesa SanPaolo dello 0,79 per cento. Rialzi frazionali anche per la Bpm (+0,72%) in attesa dell'assemblea di domani. Ma poco prima delle 12.30 parte l'attacco: il listino inverte la rotta passando in pochi secondi da un rialzo dell'1,2% a un ribasso dello 0,5% e poi dell' 1,9%, appesantito dal “rosso” delle banche con UniCredit (-5%), Mps (-4%), Intesa (-3,5%) e la Bpm (-3,4%). Nelle sale operative i terminali registrano la valanga di vendite improvvise mentre comincia a circolare la voce di un possibile downgrade in arrivo sul debito sovrano dell'Italia dall'agenzia Standard&Poor's a mercati chiusi. Unicredit, in particolare, finisce sulle montagne russe con volumi da capogiro registrati in pochi minuti e due sospensioni per eccesso di volatilità. Alle 12.45 affonda di quasi il 10%. Il panico dura quasi trenta minuti, nel primo pomeriggio il Ftse Mib comincia a risalire ma le banche restano sotto pressione: poco dopo le 14, Unicredit cede ancora il 4,85%, seguita da Bpm (-3,46%), Mps (-3,11%), e Intesa SanPaolo (-2,64%). Si aspetta, per capire meglio, l'apertura di Wall Street che inaugura la seduta senza grossi spunti con un Dow Jones in leggero rialzo dello 0,03% e il Nasdaq a +0,02%. La giornata nera di Piazza Affari è poi finita con un calo dell'1,61% per il listino principale, del 5,5% di Unicredit e del 4,2% di Intesa. Dopo il panico e i rumors arrivano le prime interpretazioni dell'imboscata speculativa: "La mia sensazione è che sia stato qualche basket trade sulle banche per alleggerire l'esposizione sull'Italia senza badare troppo ai prezzi", dice un operatore. C'è chi parla di uno scoppio ritardato dell'effetto Moody's che giovedì sera, dopo aver messo sotto osservazione (in creditwatch negativo) l'Italia e le aziende controllate dallo Stato, ha fatto la stessa mossa sulle banche (Intesa, Mps, Banca Carige e il Banco Popolare sono alcune delle banche quotate messe in revisione per un possibile downgrade). Non manca chi fa notare la coincidenza del timing fra le vendite selvagge sulle banche italiane e l'ufficializzazione della nomina di Mario Draghi a presidente della Bce: "una specie di warning della finanza anglosassone al governatore del Paese periferico?", si domanda un altro trader. Nel frattempo il differenziale di rendimento tra il Btp italiano a dieci anni e il suo corrispettivo tedesco (Bund) ha toccato il nuovo record dall'introduzione dell'euro a 210 punti base. È tornata la paura e l'Italia è sotto attacco. Meglio svagarsi con le intercettazioni sulla P4.

Dai blog