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L'Italia riparte, cresce la ricchezza

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LeonardoVentura «L'Italia sta ripartendo». Ma «soffre di divari territoriali intollerabili». Il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, traccia così la «fotografia» dell'Italia che emerge dai dati presentati all'assemblea annuale dei presidenti delle Camere di Commercio. «Aumenta la ricchezza prodotta dagli italiani», con 570 euro in più in media a persona secondo le attese per il 2011, ma «le diverse velocità delle province non riusciranno nemmeno quest'anno a modificare nella sostanza il forte divario che esiste tra Centro e Nord». Mentre sul fronte del Lavoro non mancano «segnali di miglioramento», anche nel Mezzogiorno: «Il Sud torna ad assumere». Dardanello invoca misure per «facilitare la vita delle imprese», perchè il Paese «riprenda pienamente il suo percorso di crescita». La mappa delle stime sulla ricchezza che verrà prodotta dagli italiani nel 2011 per ogni provincia segna in media positivi rialzi ma in un Paese ancora a due velocità. «Considerando pari a 100 il valore aggiunto per abitante previsto a livello nazionale per il 2011 - spiega il rapporto - il Nord-Ovest registrerà 120,2, il Nord-Est 119, il Centro 111,7, il Mezzogiorno soltanto il 67,1. L'Italia, insomma, resterà fortemente divisa in due, con tutte le province del Meridione (la prima è Chieti, 68esima) destinate ad occupare le posizioni finali della graduatoria». In questo quadro di crescita non uniforme delle province, secondo le stime di Unioncamere, nel 2011 Milano raggiungerà quota 35mila, aumentando la ricchezza prodotta dai cittadini di 1.360 euro. A tallonarla Bologna e Belluno, destinate a crescere di oltre mille euro rispetto all'anno scorso. Roma è al quarto posto; ogni cittadino della capitale produrrà mediamente 30.500 euro nel 2011, con un aumento di 630 euro procapite rispetto al 2010. Fiducia sul fronte del lavoro. «Tra aprile e giugno le imprese italiane contano di realizzare complessivamente 60mila assunzioni in più rispetto allo stesso periodo del 2010», indica Dardanello. Mentre «riprendono vigore le assunzioni nel Mezzogiorno: sono poco meno di 100mila quelle previste nel secondo trimestre 2011, 18.580 in più del 2010».

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