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Strauss Kahn lascia il Fmi

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Dominique Strauss-Kahn

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Ha lasciato. Dominique Strauss Khan non ce l'ha fatta a difendersi dalla pressione arrivata dai governi di tutto il mondo che chiedevano un passo indietro al direttore del Fondo Monetario Internazionale. Così ieri ha preso carta e penna e ha scritto: «È con grande tristezza che oggi mi sento in dovere di presentare al consiglio le mie dimissioni dalla posizione di direttore del Fmi». Ma la missiva è stata anche «Voglio dire che io nego nel modo più forte possibile, tutte le accuse che sono state fatte contro di me. Voglio proteggere questa istituzione che ho servito con onore e dedizione, e in particolare voglio dedicare tutte le mie forze, tutto il mio tempo e ogni energia per dimostrare la mia innocenza», ha aggiunto. Un gesto dovuto, dopo il pressing di mercoledì scorso del segretario Usa Geithner, per la sua uscita a prescindere dalla sua colpevolezza. Che dovrà essere provata in tribunale visto che è stato «formalmente incriminato dal Gran Jury relativamente ai reati sessuali commessi». Ma sempre ieri il tribunale di York ha deciso di scarcerare su cauzione DSK. L'ex direttore del Fmi è stato messo agli arresti domiciliari. Indosserà un braccialetto elettronico e un poliziotto armato vigilerà ventiquattro ore su ventiquattro a spese dell'imputato affinchè non fugga. La cauzione è di un milione di dollari, alla quale si aggiungono altri cinque milioni di assicurazione. L'incriminazione formale significa che Strauss-Kahn andrà sotto processo, a meno che non si dichiarerà colpevole. Intanto il suo vuoto sarà coperta dall'interim assunto dal numero due John Lipsky. Ma il totonomine per un posto talmente importante nell'economia mondiale è partito. In pole position ci sarebbe il ministro delle Finanze francese, Christine Lagarde su cui sembra che quasi tutti i leader europei abbiamo trovato un accordo e che così potrebbe diventare la prima donna a guidare il Fondo. Anche il premier Silvio Berlusconi ha affermato che il ministro delle Finanze francese sarebbe «un'ottima scelta». «Deve essere un europeo» ha affermato la cancelliera Angela Merkel. «Esprimeremo un candidato forte» ha assicurato il presidente della commissione Ue, Josè Manuel Barroso. Il board del Fmi si è riunito ieri e comunque una decisione sul successore di Dsk, il cui mandato sarebbe scaduto nel novembre 2012, dovrebbe già essere presa la prossima settimana al G8 di Deauville. Tra gli ultimi sviluppi giudiziari intanto gli inquirenti stanno cercando di appurare come mai sia trascorsa circa un'ora prima che dal «Sofitel» di Manhattan fosse chiamata la polizia. Appare praticamente certo che la presunta vittima avvertì quasi subito colleghi e superiori dell'accaduto. Ci si mosse tuttavia con un ritardo che consentì tra l'altro a Strauss-Kahn di allontanarsi indisturbato.

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